Tutti gli Statuti di ogni Associazione no profit italiana devono contenere al proprio interno questo principio e devono farlo valere (in caso di controllo fiscale chi ha uno Statuto che ne è sprovvisto oppure non lo applica, rischia il disconoscimento come Associazione e l’accusa di Evasione Fiscale con le relative sanzioni).
Ma di cosa si tratta? Nella nostra esperienza il 90% delle Associazioni non ne ha la più pallida idea e nessuno lo applica. Non solo, quando ci troviamo a spiegarlo la prima reazione è di incredulità, la seconda di stupore e la terza porta a dire “Ma allora fino ad adesso abbiamo sbagliato! Come facciamo a sistemare il passato?“.
Ma in sostanza che cosa significa il principio di “non temporaneità del vincolo associativo“? Semplice, che una volta che si è fatta una richiesta per diventare socio della vostra Associazione e che la domanda è stata accettata (con conseguente verbale nominale inserito a Libro Verbali e il nominativo inserito a Libro Soci) SI DIVENTA SOCI A VITA (salvo dimissioni, morte o espulsione per fatti gravi)!
Si, avete letto proprio bene. Tutti voi invece partite dall’idea che la qualifica di socio abbia validità di un anno e quindi ogni anno fate rifare inutilmente (ma anche creandovi un danno perchè create una prova a favore degli ispettori contro di voi) la domanda di ammissione. Quello che è tenuto a fare ogni socio ogni anno invece non è la domanda di ammissione (appunto, è già stato ammesso!) ma pagare la quota sociale, senza cadere nell’errore che chi non lo fa sia automaticamente escluso (leggete questo vecchio post al riguardo).
E non pensate che questo aspetto non venga controllato! Chi ci segue avrà letto il nostro famoso post: “Le 11 domande fatte ai Presidenti delle Associazioni durante le Ispezioni Fiscali“. Se andate a rileggere la prima domanda “Come si diventa soci della vostra Associazione?” è proprio tesa a scoprire se l’Associazione ha capito ed applica questo principio.
Ma perchè è così?
Vedo di spiegarvelo utilizzando uno schema che può sembrare banale ma che invece ci ha richiesto anni di lavoro con le Associazioni per riuscire a sintetizzarlo. Quando il legislatore ha pensato alle normative per le Associazioni ha stabilito che per differenziarle dalle Aziende (e quindi non far pagare loro le tasse, vantaggio non da poco) doveva mettere dei paletti. Ha quindi deciso che le Aziende rispondono a questa logica (da oggi ribattezzata da TeamArtist, ACAP vs ASUC):
AZIENDA -> CLIENTI -> ACQUISTANO un BENE/SERVIZIO -> PAGANO = Rapporto “Mordi e Fuggi”
mentre le Associazioni, per essere tali, devono rispondere a quest’altra:
ASSOCIAZIONE -> SOCI -> USUFRUISCONO un BENE/SERVIZIO -> CONTRIBUISCONO restituendo i soldi che l’Associazione ha anticipato per loro per dare la possibilità di usufruire di tale bene/servizio = Rapporto non Temporaneo
In sintesi: i Soci di una Associazione DEVONO essere diversi dai Clienti di una Azienda. Per questo motivo il rapporto del socio con la sua Associazione, per essere vero, deve essere duraturo nel tempo e non temporaneo (oltre che avere tante altre caratteristiche che magari esamineremo più in là).
Ma come potete essere certi che il vostro Statuto sia conforme a questo principio? Semplice, chiedeteci di controllarlo, visitando la nostra pagina delle consulenze.
Damiano Dalerba & Stefano Cabot
Direttori area noprofit di TeamArtist
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Vorrei sapere se un presidente di una associazione si può dimettere solo temporaneamente o delegare un sostituto che faccia le sue veci per un tempo determinato
Buongiorno Francesco,
servirebbe leggere le indicazioni statutarie, dopodiché posso solo ipotizzare che non esistano delle dimissioni temporanee, mentre dovrebbe valere l'indicazione per cui il vicepresidente sostituisce il presidente in caso di sua assenza.
Dopo inattività di una associazione fatta da me,mio marito e mio padre abbiamo deciso di scioglierla in quanto se pur la tenavamo per scopi privati una falsa denuncia per farci dispetto ci sta facendo passare l'inferno.abbiamo collaborato con ispettori,carabinieri ci siamo sempre dimostrati partecipativi mentre loro senza mostrare alcun che non ci hanno neanche fatto parlare.A noi non importa di aver chiuso l'associazione a noi importa che la vessazione da parte di queste persone finisca e non sappiamo più cosa fare.Sembra assurdo che le forze dell'ordine ci facciano questo e che neanche vogliano ascoltarci o parlarci in realtà neanche ci dicono di cosa siamo accusati e il verbale di ispezione e pressoché vuoto.perche continuano a tartassarci con continue visite? Siamo esausti non abbiamo modo di difenderci.
Buongiorno Anna,
Purtroppo non è nelle mie capacità aiutarvi su un tema così delicato. Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un avvocato.
Buongiorno, siamo una APS che ha come finalità la crescita personale e spirituale di gruppi di ragazzi minorenni. Non potendo loro diventare direttamente soci e versare la relativa quota associativa, facciamo riempire un modulo ai genitori che lo chiedono per i figli. Iscriviamo quindi i genitori nel libro Associati. Le quote vengono pagate esclusivamente tramite bonifico con indicazione, nella causale ,del nome del figlio. È giusta la procedura ? Durante l'anno vengono fatti, dai genitori associati, dei versamenti, sempre tramite bonifico, per ad esempio partecipare a campo estivo. Queste quote possono essere detratte in denuncia dei redditi?
Grazie e complimenti per il sito
Buongiorno Stefano,
la procedura eseguita non è corretta. L'attività istituzionale deve essere rivolta ai soci, quindi non ha senso associare i genitori e svolgere attività presso non soci.
Rispetto a queste attività descritte non sono a conoscenza di possibili detrazioni.
Può un socio fondatore perdere tale qualifica se non paga più quota associativa?
Buongiorno Silvia,
No, il socio fondatore rimane tale per tutta la vita. Restano "soci", con relativi diritti e doveri, fintanto parteciperanno alla vita dell'associazione.