In questo momento sei arrabbiato, demoralizzato, demotivato e confuso?
La maggior parte delle persone che ci scrivono, purtroppo, provano questi sentimenti.
Potresti essere una persona vaccinata, arrabbiata perché molte persone non si vaccinano, mettendo a rischio il tanto atteso ritorno alla normalità.
Potresti essere una persona contraria ai vaccini, arrabbiatissima perché oggi vede l’obbligo di vaccino avvicinarsi sotto forma di GreenPass e domani sotto forma di vaccinazione obbligatoria. Sei una persona che vorrebbe spiegare a tutti che la democrazia è morta e che pagheremo per decine di anni la scelta scellerata di vaccinarci. Ma per quanto tu combatta come un leone non riesci a convincerli tutti.
Potresti essere una persona colpita personalmente dal covid, profondamente demoralizzata e provata nel fisico dalla malattia o nell’anima dalla perdita di un tuo familiare.
Potresti essere un presidente talmente demotivato da non trovare la forza di risollevare un’associazione che se la passa malissimo e che ha seri problemi economici.
Potresti essere un presidente stanco! Stanco di combattere con i tuoi collaboratori, con i soci, con la banca, con tutti. Dopo anni sei stufo di fare il presidente. La pandemia ti ha stremato e oggi non hai più la motivazione per andare avanti.
Una cosa fra tutte accomuna tutti voi presidenti. Provate tutti un sentimento negativo. E non si può affrontare il futuro partendo da presupposti così poco incoraggianti.
Chi mi conosce sa che sono il primo a non credere che l’ottimismo risolva tutti i problemi, anzi, spesso e volentieri è una gran bella cavolata.
Quello che posso dirti con certezza però è che, se l’ottimismo non sempre aiuta, la negatività ti penalizza SEMPRE.
In questo momento il parlamento ci sta mettendo del suo creando una situazione normativa che va a soffiare sul fuoco della negatività, peggiorando la situazione.
Tutte le problematiche che ho descritto sopra, per quanto negative, potrebbero essere risolte in tempi abbastanza rapidi se si verificassero due condizioni.
Il ritorno a una certa stabilità. Le cose non possono continuare a cambiare in continuazione senza un minimo di pianificazione e preavviso. Il cambiamento è giustamente un problema per l’essere umano già in condizioni “normali”, quando viene proposto molto gradualmente. In condizioni come queste, fa dei danni psicologici enormi.
La seconda è la chiarezza dei provvedimenti normativi. Siamo tutti d’accordo che la situazione sia straordinaria, però è assolutamente inaccettabile che la produzione normativa sia di questo livello. Parliamo anche del livello tecnico di coloro che scrivono le leggi. Mi riferisco a tecnici e parlamentari.
Lo scorso 28 giugno Cesare Zapperi scriveva sul Corriere della Sera:
“Alla Camera è stata presentato un testo che mira ad introdurre una nota illustrativa, redatta da giuristi e linguisti, che aiuti il cittadino a capire le normative.
Una legge per aiutare a capire cosa dice la legge, visto che spesso e volentieri è scritta in maniera incomprensibile. Sembra un gioco di parole ma è l’obiettivo di un gruppo di deputati che ha depositato alla Camera una proposta che mira a pubblicare, quando si deve emanare una normativa, «una nota illustrativa del contenuto della legge redatta secondo criteri di chiarezza espositiva».
Per questo, si prevede l’istituzione, presso la presidenza del Consiglio dei ministri, di «un Comitato di esperti di materie giuridiche, linguistiche e comunicative». Un sinedrio che si prevede possa costare 500 mila euro all’anno (a tanto ammonta lo stanziamento indicato dalla proposta di legge).”
Ritengo questa iniziativa uno spreco incredibile di denaro pubblico. Il problema deve essere risolto alla radice. La normativa deve essere chiara e comprensibile nella sua stesura originale e NON deve lasciare possibilità di interpretazione diversa da quella prevista dal legislatore.
Che le leggi siano scritte male è un dato di fatto. Ci sono decine e decine di articoli più o meno tecnici. Se hai voglia di approfondire ti cito, sempre sul Corriere della Sera, Federico Fubini che scriveva il 24 aprile 2019: “Troppe e scritte male”. L’iniziativa volta alla chiarificazione delle leggi nasce dal fatto che il problema è chiaro proprio a tutti. Con un minimo di ricerca puoi capire quanto il problema sia esteso.
Purtroppo in questo momento c’è poca chiarezza. È vero.
Abbiamo una riforma del Terzo Settore che si trova nel limbo e una serie di altre riforme in arrivo, tra cui quella dello sport, su cui abbiamo già posto numerose perplessità e che ci spaventano molto. Prevediamo, infatti, un drastico aumento dei prezzi ai soci se dovesse prevalere l’ala integralista o se le nuove riforme subissero lo stesso sciagurato iter di quella del 2017.
La scarsa chiarezza e l’incertezza sono il carburante per l’ansia, la depressione, la rabbia e la perdita di motivazione e morale.
Purtroppo noi di TeamArtist non possiamo risolvere il problema alla radice in questo caso. Solo il parlamento potrebbe farlo, e non sembra molto interessato alla questione in questo momento. Quello che possiamo fare, come al solito, è cercare di prendere il “macello” normativo attuale e semplificarlo per renderlo chiaro a tutti.
Per prima cosa c’è la questione della ripartenza. Sui dispositivi e le procedure avevamo già dato la nostra interpretazione a tempo debito.
Oggi si parla di Green pass così abbiamo deciso di organizzare un webinar dal titolo: “Quello che devi sapere sul Green pass”, in cui saranno trattati i seguenti argomenti.
1. Utilizzo e gestione del Green pass nelle ASD: sport al chiuso e sport all’aperto, sport individuali e sport di gruppo, le eccezioni delle Palestre e delle Piscine.
2. Utilizzo e gestione del Green pass negli ETS: servizi per l’infanzia e per la gioventù, scuole di Musica, le eccezioni dei Circoli culturali e ricreativi.
3. FOCUS: collaboratori, volontari, genitori che entrano in Associazione sono obbligati ad avere il Green pass?
4. FOCUS: che valore ha la “Autodichiarazione ex art. 46, 47, 48 DPR 445/2000, documento sostitutivo alla certificazione Green pass valido ad ogni effetto per legge?
5. FOCUS: il Regolamento CE 953/2021 permette alle associazioni di non essere obbligate a richiedere il Green pass?
6. FOCUS: come non perdere utenti e collaboratori nel caso non siano intenzionati ad ottenere il Green pass e voi lo pretendiate?
7. FOCUS: GDPR e Green pass: si può evitare di richiedere il Green pass ogni volta alle stesse persone?
Considerate le notevoli polemiche che girano attorno al Green pass abbiamo deciso di rendere il webinar A PAGAMENTO, per poter trattare l’argomento solo con le persone realmente interessate.
Il webinar si è tenuto il 2 Settembre 2021, ma è possibile acquistare la registrazione dell’evento.
Il costo della registrazione del webinar è di 19 euro.
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A presto
Stefano