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13 Febbraio 2024

Sbugiardata definitivamente la politica: 

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba

la Riforma del Lavoro sportivo porta all’aumento dei costi a carico di ASD, SSD e lavoratori (senza nemmeno dare vere tutele pensionistiche)

Era solo il 7 luglio 2022 quando nel Correttivo del Consiglio dei Ministri del 7 riferito alla Riforma dello Sport si dichiarava: “Il Dipartimento per lo Sport avrà un ruolo non solo di certificazione dello svolgimento di attività sportiva, ma anche di regolazione, tramite apposite funzioni per gli adempimenti previdenziali ed assistenziali connessi ai rapporti di lavoro, con l’obiettivo di una riduzione dei costi a carico di associazioni e società, infatti è previsto un decreto che individui entro il 1° aprile 2023 i protocolli informatici per le comunicazioni obbligatorie in collaborazione con Ministero, Agenzia delle Entrate, Inps e INAIL”.

Bene, a febbraio 2024, appare evidente non solo che non é così, ma anche che si è arrivati ad un AUMENTO dei costi a carico di ASD e SSD.

LE CERTIFICAZIONI UNICHE

Pochi giorni fa infatti l’help desk del RAS (il Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche tenuto dal Dipartimento per lo Sport) ci ha comunicato che le Certificazioni Uniche dei CoCoCo sportivi non vengono gestite dalla piattaforma del RAS e che è necessario “rivolgersi ad un professionista” esterno (per la difficoltà nel compilare la parte riguardante i dipendenti parasubordinati sarà necessario rivolgersi a Consulenti del Lavoro qualificati).

Si tratta di qualcosa di assurdo e vergognoso. Si chiede a 130mila ASD/SSD di tutta Italia con una media di 4 CoCoCo sportivi cadauna (per un totale di 520mila persone circa) di sopportare un altro costo (sia in termini di tempo che di denaro) nonostante si siano già caricati tutti i dati necessari tra UniLav, Compensi, F24 e adesso Uniemens; e malgrado tutte le altre informazioni necessarie siano già in possesso dello Stato.

L’ISCRIZIONE ALLA GESTIONE SEPARATA INPS

Altro aspetto totalmente illogico e molto simile è legato all’obbligo per quei CoCoCo sportivi, che non abbiano posizioni previdenziali INPS già aperte, di iscriversi alla Gestione Separata. È vero che questo aspetto non è economicamente a carico di associazioni e società; ma che accade se il lavoratore non dovesse adempiere alla prescrizione ? Quali sono le responsabilità anche sanzionatorie di ASD e SSD? Perchè si chiede di farlo al lavoratore quando lo Stato e il portale del RAS hanno già tutti i dati e le informazioni per poterlo fare in autonomia?

Tutto ciò, tra l’altro, in palese contrasto con l’art. 43 del d.P.R. n. 445 del 2000 il quale impone che “le singole Amministrazioni non possono richiedere atti o certificati concernenti fatti, stati e qualità personali che risultino attestati in documenti già in loro possesso o che esse stesse siano tenute a certificare”.

Il 99% dei CoCoCo sportivi sopra i 5000 euro annui non prenderà mai un euro di pensione, nonostante i contributi versati.

Ma l’aspetto ancor più grave è che tutta questa roboante riforma del lavoro sportivo, che doveva portare a garantire una pensione (!) ai lavoratori sportivi, non raggiunge assolutamente tale risultato.
Il 29 gennaio 2024 l’INPS ha pubblicato una circolare con i dettagli sui contributi previdenziali dovuti per il 2024 dagli iscritti alla Gestione separata INPS in cui è dedicato uno specifico paragrafo ai CoCoCo sportivi.
Per l’anno 2024 il minimale di reddito è pari a 18.415,00 euro; da ciò deriva che gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 24%, avranno l’accredito dell’intero anno con un contributo annuo di 4.419,6 euro. In sintesi, considerando la franchigia di 5.000 euro, sarà necessario un reddito lordo imponibile di almeno 23.415 euro per avere riconosciuto un intero anno di contribuzione. Un tetto irraggiungibile, appunto, per almeno il 99% dei CoCoCo sportivi che quindi andranno inutilmente, insieme ai loro datori di lavoro, a versare i contributi.

Per questi motivi stiamo avviando una raccolta firme per chiedere al Governo italiano di adottare questi 2 provvedimenti:

  1. Imporre al RAS che la gestione delle CU e dell’iscrizione alla Gestione separata INPS dei CoCoCo sportivi sia integrata e automatizzata;
  2. Reintrodurre il Regime dei 10mila (portando il tetto a 15mila euro) come ante-riforma, permettendo a lavoratori sportivi e ASD/SSD di scegliere quale regime adottare, essendo palese che tutti i lavoratori sportivi che non arrivano ad un lordo di 23.415 euro annui si trovano a versare contributi a perdere.

Giovanni Damiano Dalerba

Presidente della Federazione TeamArtist

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