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02 Gennaio 2020

Come non far chiudere un’associazione appena nata

Stefano Marini Scritto da Stefano Marini
Categoria dell'articolo: Gestione dell'associazione
Come non far chiudere un’associazione appena nata

Ogni anno in Italia vengono aperte centinaia di nuove associazioni.

E altrettante ne vengono chiuse.

La capacità di riuscire a sopravvivere e a crescere nel tempo è assolutamente dipendente dal fatto che i soci fondatori abbiano consapevolezza che avviare un’associazione è di fatto come avviare una qualunque attività imprenditoriale, solo con delle regole diverse.

Serve un’idea chiara, serve passione ed energia e serve investirci dei soldi.

Voglio essere chiaro a costo di essere brutale. Se pensi di aprire una associazione senza investire neanche 1€ ti conviene non iniziare neanche.

Anche se l’associazione è un’organizzazione no profit questo non significa che tu debba gestirla alla buona. Devi impostare le attività in modo imprenditoriale. Se non lo farai, il rischio vero è ritrovarti dopo due o tre anni a dover chiudere la tua associazione rimettendoci dei soldi. Per questo prima di partire è bene che tu sappia quanto investire.

Ma non basta: bisogna anche sapere dove e come investire!

La nostra esperienza diretta ci ha portati a capire due regole fondamentali dell’associazionismo, che vogliamo spiegarti qui, perché vogliamo che le associazioni vere che nascono possano sopravvivere ai primi anni, che sono quelli più duri:

         1. Non c’è migliore investimento di quello destinato al marketing e alla promozione.

Puoi sopravvivere per i primi tempi anche se ti mancano alcune cose, il punto sta nell’acquisire velocemente soci che possano darti la liquidità che ti serve per poter sistemare e investire ulteriormente nella tua struttura. Senza quelli, sei morto ancor prima di nascere.

Pensare di partire senza un sito internet, senza qualcuno che si occupi quotidianamente della promozione, senza i minimi strumenti per fare marketing è come condannarsi al suicidio.

So cosa stai pensando: che stiamo esagerando, che tu alla fine non hai intenzione di mettere in piedi un colosso, che a te basteranno i soci che riuscirai ad acquisire con il passa parola, perché sei bravo e quindi la gente arriverà da sola.

Devo invece rivelarti una cosa: questo tipo di ragionamento vale per qualunque tipologia di associazione. Gli unici casi in cui puoi permetterti di non investire all’inizio su una massiccia attività di promozione sono due:

  • hai intenzione di aprire un’associazione di volontariato che si fonda esclusivamente sul lavoro volontario e che non ha intenzione, neanche per il futuro, di assumere collaboratori.
  • Puoi fare affidamento su sostanziosi contributi pubblici sia in forma diretta (finanziamenti) sia in forma indiretta ( esenzioni, spazi dati in gestione gratuitamente, messa a disposizione di mezzi e strutture da parte degli enti locali)

In qualunque altro caso devi renderti conto che la tua associazione potrà sopravvivere solo se riuscirà ad ottenere dai soci i contributi necessari per poter sostenere le spese correnti, ripagare gli investimenti iniziali e garantire la possibilità di investimenti futuri che saranno necessari.

Non si tratta di diventare ricchi, si parla di rimanere sopra la soglia della sopravvivenza.

          2. La promozione serve a poco se poi i servizi che offri non sono all’altezza. Per questo  devi essere in grado di garantire fin da subito che ciò che organizzi sia fatto per bene.

Non esiste niente di peggio che riuscire ad agganciare un potenziale socio che poi rimane deluso da quello che offri. Non solo non verrà più, ma parlerà male di te.

Alla fine ci guadagni solo cattiva pubblicità.

Devi metterti in condizione di offrire un buon servizio. Far sì che la gente che partecipa sia soddisfatta, a tal punto soddisfatta che continuerà a venire e ti farà pubblicità con i suoi conoscenti.

All’inizio, quando i soci sono ancora pochi, forse potrai tenere sotto controllo la situazione gestendo tutto tu direttamente, ma è importante che trovi velocemente persone che ti possano affiancare e siano in grado di garantire la stessa qualità e competenza nell’erogazione del servizio che offri tu, anche se i numeri dovessero aumentare.

So che questo potrà infrangere molti sogni, ma non siamo qui a raccontare le favole. Occorre essere onesti: quattro amici pieni di buona volontà che pensano di avviare una associazione che possa crescere nel tempo (e magari garantire loro anche un reddito) non possono pensare di avviarla dedicando solo i ritagli di tempo e nessun investimento.

Quello che devi fare: investire nella tua associazione

La passione, la voglia di fare e l’entusiasmo sono prerequisiti fondamentali.

Nessuno apre una associazione se non è profondamente innamorato di ciò che fa, sia esso uno sport, una attività socialmente utile o di tipo culturale.

Ma questi requisiti non bastano: puoi avere tutte le buone intenzioni di questo mondo ma se scegli la tipologia di associazione sbagliata o non hai un piano di sviluppo dell’associazione, sei fregato.

Sei una bravissima persona, con ottime intenzioni e nobili obiettivi, ma non ce la farai.

Per questo è fondamentale sia in fase di costituzione dell’associazione sia nei primi anni farti seguire da qualcuno che può aiutarti a capire come fare a impostare la strategia corretta per creare un’associazione che sia a norma con le richieste del fisco e in grado di crescere e durare nel tempo.

Questo è quello che facciamo noi di Teamartist.

Se stai pensando di aprire un’associazione >>>CLICCA QUI PER AVERE MAGGIORI INFORMAZIONI SU COME COSTITUIRLA

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Stefano Marini

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