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02 Febbraio 2017

Delibera n°1566 – Gli EPS si sono dati una mossa ma non è abbastanza

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Adempimenti Fiscali, Contabili e Gestionali
Delibera n°1566 – Gli EPS si sono dati una mossa ma non è abbastanza

Una premessa: noi di TeamArtist ci siamo trovati da soli in questa battaglia contro la delibera 1566. NESSUNO degli altri “nomi” dei professionisti che si occupano di No Profit italiano ha speso una parola al riguardo se non per difendere i propri Clienti (CONI, FSN, EPS)… li capiamo: per non perdere qualche commessa meglio non dire nulla. Ma moi non siamo così. Noi difendiamo lo sport dilettantistico di base. Noi difendiamo le ASD, anche se può significrea perdere dei Clienti. Perchè nella vita la coerenza è tutto e ci piace svegliarci la mattina e poterci guardare allo specchio.

Il Riassunto delle puntate precedenti

Il Coni il 20 Dicembre 2016 ha preso un provvedimento allucinante, la delibera 1566, che rischia di mettere in serio pericolo migliaia di Associazioni Sportive Dilettantistiche e decine di migliaia di sportivi dilettanti in tutta Italia. Noi di TeamArtist, scoperta questa vicenda, abbiamo cominciato una serrata campagna di contrasto a questa decisione, richiamando anche gli Enti di Promozione Sportiva alle loro responsabilità.

Ieri, 1 Febbraio 2016, era previsto un incontro ufficiale tra gli EPS e il CONI per ragionare di questa questione.

Il risultato del primo incontro col CONI

Purtroppo quello che risulta dal Comunicato_Stampa diramato dal Coordinamento Nazionale degli EPS è troppo poco per poter gioire (ci aspettavamo molto di più: per quello che si è ottenuto bastavano 10 minuti su un Gruppo di WhatsApp…). Ma almeno siamo sulla buona strada.

Vediamo i punti deboli:

  1. Si chiede di “far slittare” la delibera n°1566 invece di chiederne il suo ritiro -> la delibera è profondamente sbagliata e mal scritta. Il problema non è rinviarla ma abolirla!
  2. Al tavolo non era nemmeno presente il Presidente del CONI ma il solo Segretario Generale dott. Roberto Fabbricini… ed infatti l’unico impegno preso da Fabbricini è quello di rinviare tutto ad una successiva discussione con Malagò. Si tratta a mio avviso di una GRAVE sgarbo istituzionale verso gli EPS che, in questo modo, non hanno ottenuto NESSUN impegno preciso ed hanno subito, con una scusa, solo un rinvio della discussione (e non delle decisioni prese nella delibera n°1566). Ricordiamoci però che la delibera fissa come data di inizio della catastrofe il 1° marzo 2017. Meno di un mese… a voler pensare male si potrebbe dire che la strategia del CONI è di prendere tempo fino a superare tale data e obbligare tutti al fatto compiuto.
  3. Gli EPS non hanno reso pubblico (nemmeno su nostra esplicita richiesta diretta a TUTTI i Presidenti) l’elenco delle discipline di cui hanno chiesto l’inserimento; questa mancanza di trasparenza non aiuta di certo.
  4. Gli EPS continuano a ragionare in solitaria, senza coinvolgere direttamente le Associazioni e i loro dirigenti e le altre realtà di questo settore. Non capiscono che è l’Unione a fare la forza. Da soli, lo abbiamo visto, non hanno la capacità e la forza contrattuale di portare a casa il risultato che tutti speriamo.

Il Silenzio del Ministero dello Sport

Il Ministro Luca Lotti non dà segni di vita rispetto a questo provvedimento e alla richiesta di migliaia di ASD in tutta Italia di intervenire per far ritirare la delibera n°1566. Con tutta sincerità ci aspettavamo maggior attenzione e cortesia da parte della più alta carica dello Stato preposta a tutela di questo settore. Speriamo di poterci ricredere presto…

L’intelligente posizione dell’ASI

Vi riporto il loro comunicato stampa che ci sentiamo di condividere in buona parte: “ Lo sport inoltre deve essere inclusivo e non esclusivo – ha spiegato il presidente Barbaro – Ad essere sbagliato è lo stesso concetto di lista che ha la presunzione di racchiudere e comprimere questa libertà sancita dalle leggi e dalla Costituzione. Gli Enti hanno il dovere di essere responsabili e vigilare affinché i benefici fiscali derivanti dal far parte del movimento sportivo, ricadano su chi svolge effettivamente attività senza fini di lucro e meritevole. Ma al tempo stesso devono difendere la loro natura di promotori dello sport e pretendere dal Coni che non vi siano derive come quelle che questo provvedimento può nascondere”.

Cosa faremo nei prossimi giorni

Continueremo a lottare per le ASD italiane che si occupano di sport minori. Contiamo anche sul tuo aiuto!

Scrivi la tua domanda GRATUITA qui

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3 risposte a “Delibera n°1566 – Gli EPS si sono dati una mossa ma non è abbastanza”

  1. Rispondi
    Valido Plurimo

    Abbiamo costituito da poco una asd che si occupa prevalentemente di Ashtanga Yoga, Iyengar Yoga e Feldenkrais. siamo affiliati allo Csen e quindi al Coni. Non essendo queste discipline tra quelle riconosciute dal Coni, quali problemi potremmo avere? Era meglio forse costituire una associazione culturale?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Non potrete (forse, e ribadisco forse) nel 2018 usare il regime dei 7500 per retribuire i collaboratori dilettanti.
      Certamente, se così fosse, avrebbe senso diventare una associazione culturale: almeno non avrete obblighi sui certificati medici e i costi di affiliazione e tesseramento.

  2. Rispondi
    Enrico Melonio

    Sono per una seria revisione della delibera CONI.