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27 Febbraio 2014

Il figlio 13enne perde il derby e il padre picchia l’arbitro

Stefano Marini Scritto da Stefano Marini
Categoria dell'articolo: Formazione per Dirigenti
Il figlio 13enne perde il derby e il padre picchia l’arbitro

CARAVAGGIO (BG) – Ha aspettato che l’arbitro facesse una pausa negli spogliatoi alla fine del secondo di tre tempi di una partita di calcio e lo ha raggiunto in compagnia di un altro genitore, chiudendolo all’interno. A quel punto il papà ha poi spintonato l’arbitro, pare prendendolo anche a calci.

È successo due settimane fa al campo comunale di calcio di Caravaggio: si stava giocando Caravaggio-Trevigliese, «derby orobico» tra ragazzi di 13 anni («esordienti provinciali 2001») con l’arbitraggio assegnato a uno dei dirigenti della società del Caravaggio. La squadra di casa si porta in vantaggio, la partita resta bloccata sull’1-0 anche dopo primo e secondo tempo (in queste categorie ci sono 3 tempi più brevi). Ma prima che inizi l’ultimo tempo succede l’assurdo: un genitore che stava assistendo al match in cui stava giocando il figlio 13enne (della Trevigliese), scende dalla tribuna, si avvia verso gli spogliatoi e si chiude nello stanzino coll’arbitro (che vi si era recato per bere).

Tutto è capitato in pochi secondi: parte l’aggressione, violenta e inaudita, con spintoni e calci. Subito il giovane direttore di gara, D.G. di 35 anni, ha chiesto aiuto e ha richiamato l’attenzione alzando la voce. È stato così sentito da alcuni giocatori di un campo vicino che hanno raggiunto il 35enne mentre i due aggressori se la davano a gambe. E trovano il giovane arbitro riverso a terra dolorante per le botte subite. La vicenda ha fatto subito il giro del campo, anche perchè l’arbitro ha abbandonato la partita per raggiungere il pronto soccorso dove si è fatto medicare. Nessuna denuncia è stata fatta, ma le due squadre si sono chiarite e la Trevigliese si è scusata per il gesto, isolato e non condiviso, che è stato compiuto. La partita è proseguita senza arbitro, con la vittoria del Caravaggio. La società ha informato la Federazione sportiva di quanto accaduto.

Il Caravaggio, che alla fine del match ha vinto, era indietro di tre punti in classifica e quindi la partita era parsa subito molto accesa.

L’Ira assurda e il coraggio del figlio – Una pazzia bella e buona di un padre che perde le staffe e non accetta la sconfitta: deve trovare il colpevole (anche quando non c’è) e lo trova nell’arbitro. Eppure, anche laddove si tocca il fondo – come in questa storia – c’è un lieto fine insperato. Davanti all’ira del genitore, il figlio si scusa pubblicamente con compagni, avversari e pubblico e allontana il padre dal terreno di gioco.

L’arbitro è finito in ospedale ma il calcio è salvo, ancora una volta.

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