Gestione dell'associazione Archives - blog.TeamArtist https://www.teamartist.com/blog Servizi e Software per Associazioni Tue, 28 Nov 2023 14:54:27 +0000 it-IT hourly 1 78367162 Riforma dello sport e sponsorizzazioni https://www.teamartist.com/blog/2023/11/27/riforma-dello-sport-e-sponsorizzazioni/ https://www.teamartist.com/blog/2023/11/27/riforma-dello-sport-e-sponsorizzazioni/#respond Mon, 27 Nov 2023 00:12:13 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=14072 La riforma dello sport è entrata in vigore il 1 luglio 2023 e con essa sono cambiate molte cose. Le associazioni sportive (ASD) devono essere iscritte al RAS (Registro Attività Sportive Dilettantistiche). TUTTE le ASD sono obbligate a rifare lo statuto per adeguarlo alla riforma dello sport. Ma attenzione, il RAS controllerà lo statuto nella […]

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La riforma dello sport è entrata in vigore il 1 luglio 2023 e con essa sono cambiate molte cose.

  1. Le associazioni sportive (ASD) devono essere iscritte al RAS (Registro Attività Sportive Dilettantistiche).
  2. TUTTE le ASD sono obbligate a rifare lo statuto per adeguarlo alla riforma dello sport. Ma attenzione, il RAS controllerà lo statuto nella sua interezza e non solo per gli articoli che riguardano la riforma.
  3. Sono aumentati, in generale, gli adempimenti burocratici per le associazioni, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, con il relativo aggravio di costo.
  4. È cambiata completamente la gestione dei collaboratori sportivi: sia dal punto di vista fiscale, con un notevole aggravio di costo per l’associazione, a parità di servizio reso dal collaboratore, sia dal punto di vista degli adempimenti, come abbiamo visto al punto 3.
  5. Ci sono tutta una serie di implicazioni, di cui i presidenti non si sono ancora resi conto, che cambieranno in maniera rilevante il modo in cui questi gestiscono la loro associazione.

Per riassumere. A parità di servizio offerto dall’associazione ai soci, per l’associazione sono aumentati drasticamente i costi, il numero degli adempimenti, il tempo necessario a svolgerli e le tematiche legate alla parte legale.

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Inoltre, alla maggior parte dei presidenti è sempre stato detto di evitare gli utili, perché le associazioni devono chiudere in pari. Questa, oltre a essere un’enorme cavolata, è anche un consiglio gestionale pessimo. 

Se la tua associazione non ha margine, anche un piccolo aumento di costo la porta in perdita, e la riforma dello sport porterà a un buon aumento dei costi (non piccolo). Se invece avessi dell’utile a fine anno, potresti assorbire l’aumento dei costi serenamente intanto che ti riorganizzi.

Ma non è finita qui. Questa volta il presidente farà molta fatica a IGNORARE QUESTA RIFORMA o a evitarla.

Il motivo è semplice. I collaboratori non glielo permetteranno. Questa volta non è come le altre volte: non passeranno mesi o anni senza che lo Stato controlli. 

Non potrai fare finta di niente per secoli. Saranno loro a ricordartelo molto velocemente e dovrai adeguarti.

Come presidente te ne sarai già accorto. Se qualcosa che gli spetta non è in ordine, giustamente, i collaboratori te lo faranno notare subito. 

Se tu chiedi a un piccolo imprenditore qual è la cosa che gli pesa di più, questi ti risponderà la gestione dei dipendenti. 

Perché è verissimo che i collaboratori sono il più grande valore dell’associazione, e io sono il primo a sostenerlo da anni, ma è anche vero che la loro gestione è estremamente faticosa, soprattutto in Italia.

Quindi se pensi di fare tutto in nero, di rivolgerti ai tuoi amici e di fare tutto come hai sempre fatto, la mia previsione è che ti troverai senza collaboratori in relativamente poco tempo.

Quindi attenzione!

Torniamo alla nostra riflessione. 

Riforma del lavoro sportivo: novità per le ASD

In primo luogo i costi aumentano, cosa puoi fare in merito?

Abbiamo fatto un sondaggio e abbiamo scoperto che la maggior parte dei presidenti sta tagliando i costi. Se aumentano i costi legati alla riforma dello sport, l’idea dei presidenti è di tagliare tutto il resto.

Qui voglio introdurre uno dei concetti di cui mi trovo a parlare frequentemente: “l’incomprimibilità dei costi”. Quando si cerca di ridurre i costi, di comprimerli, ovvero di spendere di meno.

Quando parlo di “incomprimibilità dei costi” intendo dire che ogni attività che vuoi svolgere, o servizio che vuoi offrire, ha un costo sotto il quale non si può andare.

Per quanto in questo momento ti sembri lontano dall’argomento, l’esempio che ti sto per citare, invece, ti aiuterà a capire cosa accadrà ora con la riforma dello sport per le ASD

Vuoi fare la pasta col pomodoro per 4 persone, ti servono:

  • La pasta. (1€)
  • L’acqua. (0,05€)
  • Il sale. (0.01)
  • L’olio. (0,3€)
  • Il pomodoro. (0,5€)
  • Il basilico. (Dal balcone)
  • Il gas o l’induzione per cuocerla. (0,50€)
  • I contenitori dove mangiarla puliti. (0,5€)
  • Le posate. (0,5€)

Adesso metti un prezzo di fianco a ogni riga e otterrai il risultato, io ho già messo i miei. Non è importante il numero che ti esce, è importante il concetto.

Questi sono prezzi ottenuti dando per scontato che tu abbia già comprato tutta l’attrezzatura necessaria e che tu possa utilizzare solo la parte di ingredienti che ti serve. 

Alternativamente i prezzi sarebbero ben più alti. 

Se dovessi comprarti un fornello, fare una pasta sarebbe molto più costoso. In realtà il piano cottura si compra all’inizio e il suo costo viene diviso per ogni pranzo e cena in cui sarà usato. Per comodità non l’ho conteggiato, ma un ristorante, per esempio, dovrebbe farlo.

Il totale è di 4 euro e sfido chiunque a spendere di meno! Diciamo che sotto a questa cifra o stai rubando, o stai facendo pagare qualcosa a qualcun altro, oppure puoi andare. 

Ovviamente qualcuno dirà che non è così, ma sta soltanto facendo pagare parte di quel costo a qualcun altro. Se hai l’orto comunque devi calcolare il costo E IL TEMPO della gestione del tuo orto, che non è gratis anche se sei in pensione.

Riassumendo quindi.

A meno di 1 euro di costo a persona non puoi fare la pasta, ammettendo che tu abbia tutti gli strumenti e gli ingredienti per prepararla.

Per questo conteggio mi sono basato su diverse fonti facilmente reperibili a partire dall’ISTAT. 

Se ci limitassimo a calcolare il costo della pasta e del pomodoro, come hanno fatto altri, il prezzo scenderebbe da 1 euro a 50 centesimi a porzione. Ma il concetto che sto esprimendo non cambierebbe. Il costo incomprimibile, sotto cui non si potrebbe andare, sarebbe di 50 centesimi.

Ma non è finita, devi chiederti anche come sarà la pasta che stai preparando al costo di 1 euro a persona. Perché se il tuo obiettivo fosse quello di farla pagare, oppure fosse anche soltanto quello di fare bella figura con i tuoi amici, avresti un bel problema.

Spendendo un euro a testa riusciresti a fare una pasta, ma il risultato non sarebbe tale né da farti fare bella figura, né da poter applicare dei prezzi alti se lo vendessi.

In questo caso 1 euro è il limite sotto il quale il costo diventa incomprimibile. Sotto a un euro NON PUOI FARE LA PASTA.

Tagliare i costi non è la soluzione. La riforma dello sport nel 2023 non serve a questo

Quando pensi alla tua associazione, devi ragionare allo stesso modo: ogni servizio ha un costo minimo sotto il quale non puoi andare, altrimenti non riuscirai a erogarlo. Devi sapere perfettamente qual è questo costo minimo.

Devi sapere inoltre chi sta pagando. Nel caso di volontari, per esempio, il servizio lo stanno pagando loro, anche se lo erogano.

Infine, devi sapere qual è il prezzo che puoi chiedere visto il tipo di servizio che stai offrendo. Se fai una semplice pasta al pomodoro, spendendo 1 euro a persona, difficilmente riuscirai a rivenderla a 16 euro.

Il segreto per spendere il meno possibile è quello di conoscere qual è il limite minimo di “incomprimibilità dei costi” e di sapere qual è il prezzo massimo a cui puoi rivendere il servizio, a seconda di quanto stai spendendo e di qual è il tuo marketing.

In questo momento storico ritengo che le associazioni stiano già spendendo troppo poco; infatti, il loro servizio in media ne risente. Da un sondaggio che abbiamo svolto di recente, emerge che la maggior parte dei soci ritiene che il servizio delle proprie associazioni sia “molto scadente” o “al limite della decenza rispetto al prezzo pagato”.

Mi domando come possano i presidenti pensare di tagliare ulteriormente i costi senza fare danni enormi.

Io cercherei di affrontare la questione concentrandomi su come far aumentare le entrate, invece che su come tagliare i costi.

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Aumentare i profitti delle ASD: le sponsorizzazioni sono un’idea 

Quali sono i problemi principali e come possiamo aggirarli?

Esistono principalmente 4 “canali” per fare entrare soldi nell’associazione.

  1. Quello operativo: si tratta degli incassi provenienti dall’attività principale che svolge l’associazione, di solito sono i corsi sportivi.
  2. Quello dei servizi accessori: per molte associazioni si tratta del bar, ma ci sono infiniti servizi accessori che le associazioni “potrebbero” vendere.
  3. Quello delle sponsorizzazioni: si tratta dei ricavi che derivano dai contratti di sponsorizzazione classici, non mi dilungo.
  4. Quello delle donazioni: per semplicità all’interno delle donazioni inserisco anche il 5 per mille e le raccolte fondi.

Per aumentare gli incassi bisogna lavorare su questi 4 canali. Si può lavorare su questi uno alla volta o in parallelo. Le associazioni più virtuose, che lo fanno con grande soddisfazione, riescono a lavorare su tutti e quattro i canali in contemporanea.

Devono esserci però i presupposti per poterlo fare. Qui ne elenco 2: il presidente deve:

  • Avere una strategia per lo sviluppo di ogni punto.
  • Avere la struttura organizzativa minima per poterlo fare.

Nota bene che questa richiesta esclude immediatamente tutte le piccole associazioni dalla partita.

Purtroppo la dimensione conta in questo caso. Come ripeto da anni, le associazioni piccole devono cercare di crescere sfruttando il canale operativo il prima possibile e, successivamente, iniziare ad accedere agli altri, altrimenti avranno una vita breve e difficile.

Per quanto riguarda le altre, e parliamo di associazioni che incassano almeno 80mila euro all’anno, non sono comunque tutte rose e fiori.

Purtroppo in Italia il presidente dell’associazione generalmente è un tecnico. Per tecnico intendo un allenatore, un istruttore o un ex sportivo.

Per riuscire ad aumentare gli incassi dell’associazione, il presidente si deve dedicare ad attività “gestionali” e “organizzative”, oltre a quelle prettamente sportive. E non sto parlando di attività operative tipo pulire la palestra, fare il custode, fare l’autista e tutte le altre cose che i presidenti fanno per tappare i buchi. 

Parlo di attività dove il presidente stabilisce le cose da fare e riesce a mettere in piedi una struttura che le svolgerà, esattamente come pianificate, in piena autonomia.

Qui si apre un altro problema. 

Le strutture organizzative delle associazioni non esistono. 

Il consiglio direttivo è formato generalmente da amici e parenti. Quando va bene sono parenti dei soci e non del presidente. La rete dei fornitori e dei professionisti 

dell’associazione NON è qualificata per il ruolo che deve svolgere. 

Spesso e volentieri anche il materiale tecnico gira in nero, con tutti i problemi del caso. Per non parlare delle relazioni con la pubblica amministrazione.

Per riuscire ad aumentare gli incassi dell’associazione è necessario – anche per le associazioni grosse – migliorare in questi aspetti.

La sponsorizzazione di un’associazione è una strada che conviene seguire

Uno dei modi per recuperare denaro, che può essere immediatamente utilizzato per coprire l’aumento dei costi e migliorare il servizio, è quello di sviluppare il canale delle sponsorizzazioni.

Come si fa?

Il presidente medio risponderà che non è possibile, perché negli ultimi anni le entrate da sponsorizzazioni sono solo diminuite.

Questo è senz’altro vero, in media, perché fino a oggi le associazioni hanno sfruttato questa potenzialità, nella maggior parte dei casi, solo per questioni di tipo fiscale. Molte volte spingendosi oltre al lecito.

Negli ultimi anni questa pratica è stata combattuta, giustamente, dallo Stato. La maggior parte delle associazioni ha visto diminuire o sparire le sue entrate da sponsorizzazioni.

Questo nella mente dei presidenti ha portato a pensare che non sia più possibile ottenere delle sponsorizzazioni.

NON È ASSOLUTAMENTE VERO!

È possibile trovare nuove sponsorizzazioni e ampliare quelle che ci sono, ma non nel modo in cui i presidenti l’hanno fatto fino ad adesso, cioè sfruttando unicamente la leva fiscale.

Potrebbero anche interessarti i seguenti due articoli:

Il contratto di sponsorizzazioni

Le sponsorizzazioni viste dal punto di vista amministrativo dell’associazione

Cosa possiamo fare noi per la tua ASD dopo la riforma dello sport

Noi lavoriamo con associazioni sportive che sono riuscite negli anni ad avere risultati straordinari. 

Il segreto è quello di trasformare la ricerca di una sponsorizzazione in un sistema di vendita strutturato, come tra l’altro fa mezzo mondo civilizzato.

La difficoltà, in ordine cronologico sono:

  1. Convincere il presidente che è possibile farlo.
  2. Insegnare al presidente come si fa a farlo.
  3. Spingere il presidente a fare un piano che funzioni nel suo caso specifico.
  4. Fargli eseguire il piano.

Spero con questo articolo di averti portato a guardare la situazione attuale, post riforma, da un punto di vista diverso da quello da cui la stavi guardando.

In questo momento storico è sicuramente è meglio alzare i prezzi “a caso”, senza un piano, piuttosto che tagliare ulteriormente i costi. 

A meno che non si tratti di materiale tecnico. Quello puoi tagliarlo perché, in media, le associazioni sportive spendono davvero troppo denaro in materiale tecnico.

Cercare di fare entrare un po’ di soldi di sponsorizzazioni, però, sarebbe davvero una cosa utile.

Non ho la presunzione di insegnarti come farlo con un articolo, né di darti un piano personalizzato.

Però spero che tu possa iniziare a cambiare il tuo punto di vista.

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Stefano Marini

Aggiornato al 28/11/2023

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Rimborsi forfettari per i volontari: come usufruirne https://www.teamartist.com/blog/2023/07/01/rimborsi-forfettari/ https://www.teamartist.com/blog/2023/07/01/rimborsi-forfettari/#respond Sat, 01 Jul 2023 17:14:15 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=14024 In questo articolo analizziamo quali sono i requisiti fondamentali necessari per i volontari di un ETS per usufruire dei rimborsi forfettari di 150 euro mensili. ===> CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO-CORSO INTEGRALE SUI RIMBORSI PER I VOLONTARI DI UN ETS La Riforma del Terzo Settore ha portato a dei cambiamenti in materia di gestione […]

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In questo articolo analizziamo quali sono i requisiti fondamentali necessari per i volontari di un ETS per usufruire dei rimborsi forfettari di 150 euro mensili.

===> CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO-CORSO INTEGRALE SUI RIMBORSI PER I VOLONTARI DI UN ETS

La Riforma del Terzo Settore ha portato a dei cambiamenti in materia di gestione dei lavoratori, dei collaboratori e dei volontari. In particolare per quest’ultimi, è stata introdotta la possibilità di usufruire di rimborsi specifici, sotto determinate condizioni.

I requisiti per usufruire dei rimborsi forfettari

Prima di tutto, per poter usufruire dei rimborsi forfettari di 150 euro al mese, un volontario di un ETS deve essere riconosciuto effettivamente come tale.

Per ottenere questo riconoscimento, devono essere presenti tre requisiti fondamentali:

1) L’Associazione deve essere regolarmente iscritta al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore).

2) Il volontario deve essere presente nel Registro dei Volontari dell’Associazione, e questo registro deve essere Vidimato.

Dall’articolo 17 comma 1 D.Lgs 117/2017 della Riforma del Terzo Settore :

“Gli enti del Terzo settore possono avvalersi di volontari nello svolgimento delle proprie attività e sono tenuti a iscrivere in un apposito Registro i volontari che svolgono la loro attività in modo non occasionale.“

Tale Registro deve essere Vidimato. (Nota-7180 del 28 maggio 2021 del Ministero del Lavoro).

Puoi trovare 10 Informazioni utili riguardanti il Registro dei Volontari di un Ente del Terzo settore leggendo l’articolo a questo link.

3) Il volontario deve essere assicurato per infortuni, malattia e responsabilità civile. Questo passaggio è a cura dell’associazione.

Dall’articolo 18 comma 1 D.Lgs 117/2017 della Riforma del Terzo Settore:

“Gli enti del Terzo settore che si avvalgono di volontari devono assicurarli contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività di volontariato, nonché per la responsabilità civile verso i terzi.”

Come funziona “l’arruolamento” di un volontario?

Nonostante la Riforma del Terzo Settore abbia introdotto diverse regolamentazioni riguardanti i volontari degli ETS e, in particolare i rimborsi forfettari per quest’ultimi, non è stato ancora specificato come funzioni l’inizio della collaborazione tra l’Associazione e il volontario.

Al momento non vi sono norme che impongano una procedura di “arruolamento” dei volontari tramite domande, verbali, lettere di incarico ecc.

Paradossalmente, quindi, un volontario può essere tale anche a sua insaputa!

Non c’è bisogno di alcun documento scritto, infatti, per inserire un associato nel Libro dei Volontari dell’associazione e, di conseguenza, per renderlo un volontario secondo la normativa introdotta dalla Riforma dello Sport.

Dove trovare tutte le informazioni riguardanti i rimborsi forfettari per i volontari degli ETS

Oltre ai requisiti fondamentali per poter usufruire dei rimborsi forfettari di 150 euro mensili, è importante capire perché un’associazione o un ente del terzo settore dovrebbe avere dei volontari e le modalità per assegnare i rimborsi.

Abbiamo registrato un video-corso in cui analizziamo questi aspetti, e molti altri, riguardanti la gestione dei volontari per gli Ets dopo la Riforma del Terzo Settore e i rimborsi forfettari di 150 euro al mese.

In particolare, vengono approfonditi questi argomenti:

1. Chi sono i Volontari di un ETS e l’incompatibilità con qualsiasi forma di loro pagamento.

2. Quali sono i requisiti fondamentali perché un volontario possa essere tale in un ETS.

3. Perché un ETS deve avere dei volontari.

4. Come si assegnano i 150 euro mensili di rimborso ai volontari di un ETS.

Se ti interessa approfondire l’argomento, puoi trovare il video-corso completo all’interno del nostro servizio di aggiornamento mensile “Amministrazione e Fisco No Profit”.

 

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Collaborazioni con la scuola: ciò che devi sapere https://www.teamartist.com/blog/2023/06/10/collaborazioni-con-la-scuola-cio-che-devi-sapere/ https://www.teamartist.com/blog/2023/06/10/collaborazioni-con-la-scuola-cio-che-devi-sapere/#respond Sat, 10 Jun 2023 13:00:00 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=14013 In questo articolo capirai il perché un’associazione  dovrebbe fare collaborazioni con la scuola e quali sono i documenti necessari per gestire la parte amministrativa nel modo corretto.   ==> Per vedere il video-corso integrale sulle collaborazioni con la scuola clicca qui Se la tua associazione è un’ASD, un ETS (vecchie aps, onlus, odv ecc), collaborare […]

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In questo articolo capirai il perché un’associazione  dovrebbe fare collaborazioni con la scuola e quali sono i documenti necessari per gestire la parte amministrativa nel modo corretto.

 

==> Per vedere il video-corso integrale sulle collaborazioni con la scuola clicca qui

Se la tua associazione è un’ASD, un ETS (vecchie aps, onlus, odv ecc), collaborare con la scuola del tuo paese ti aiuta ad aumentare il numero dei tuoi soci e ad avere la possibilità di utilizzare spazi puliti, riscaldati e a norma pagandoli poco. Ti permette anche di farti riconoscere dalle famiglie del tuo territorio come un’associazione affidabile e a godere di agevolazioni fiscali.

Perché conviene organizzare collaborazioni con la scuola?

Concentriamoci ora sul capire perché un’associazione dovrebbe svolgere progetti con le scuole.

  • Le Scuole sono diffuse ovunque sul territorio italiano: ogni paese o città ha le sue scuole, dalle scuole dell’infanzia alle università, e tutti sanno dove si trovano e come raggiungerle.
  • Gli edifici scolastici sono, per lo più, di proprietà pubblica e per legge sono a disposizione del Territorio, e quindi delle Associazioni, per svolgere attività di promozione sociale, culturale e civile.
  • Questi edifici sono sempre mantenuti puliti, riscaldati e a norma. Questo significa che non dovrai trovare qualcuno che ti faccia le pulizie, non dovrai occuparti del controllo degli impianti, della ristrutturazione ecc. Ti troverai sempre ambienti già riscaldati e pronti per essere utilizzati per le tue attività.
  • Di solito, gli spazi scolastici sono messi a disposizione delle associazioni a prezzi molto vantaggiosi rispetto a strutture simili, ma gestite da privati.

Per questo motivo, le scuole sono il primo luogo in cui un’associazione dovrebbe cercare degli spazi dove svolgere le proprie attività.

Le scuole sono lo spazio in cui i bambini e ragazzi in età scolare passano la maggior parte del loro tempo. Stipulare una convenzione con una scuola per utilizzare gli spazi scolastici e coinvolgere gli studenti risulta quindi un’ottima soluzione per avere più soci.

La scuola è un’istituzione riconosciuta dai genitori e dalle famiglie del territorio. Per cui organizzare attività con essa significa anche migliorare l’immagine e la percezione delle famiglie del territorio verso l’associazione.

Dopo aver analizzato i motivi per cui è conveniente collaborare con una scuola, è importante sapere che, oltre allo svolgimento dell’attività operativa, l’associazione deve occuparsi della parte amministrativa.

Quali sono i documenti necessari per organizzare collaborazioni con la scuola

CLICCANDO QUI puoi trovare un articolo in cui viene descritto come va scritta la convenzione tra la tua associazione e una scuola ma, oltre alla convenzione vera e propria, servono anche altri documenti.

Vediamo ora quali sono questi DOCUMENTI necessari per i diversi progetti organizzati in collaborazione tra associazioni e scuole a seconda delle modalità.

1. Per i progetti indipendenti all’interno dell’edificio scolastico (solo utilizzo di spazi e attrezzature) sono necessari:

  • Un’autorizzazione scritta da parte dell’autorità scolastica
  • L’idonea assicurazione che copra l’associazione da eventuali danni che dovesse procurare agli spazi e alle attrezzature scolastiche

2. Per i progetti organizzati dall’associazione in collaborazione con le scuole e gli insegnanti sono necessari:

  • Una convenzione scritta tra l’autorità scolastica e l’associazione
  • L’idonea assicurazione che copra l’associazione da eventuali danni che dovesse procurare agli spazi e alle attrezzature scolastiche

3. Per i progetti organizzati dall’Associazione in collaborazione con la scuola e i comitati genitori sono necessari:

  • Una convenzione scritta tra l’autorità scolastica, l’associazione e il comitato genitori
  • L’idonea assicurazione che copra l’associazione da eventuali danni che dovesse procurare agli spazi e alle attrezzature scolastiche.

Cosa succede se i documenti non sono corretti

La corretta redazione dei documenti e la stipula delle convenzioni è di fondamentale importanza per tutelarsi e per evitare problemi e incomprensioni con le autorità scolastiche, gli insegnanti e i genitori durante lo svolgimento delle attività all’interno degli spazi scolastici.

Le tipologie di progetti che si possono svolgere con le scuole, e quindi i diversi tipi di convenzione scuola-associazione che si possono mettere in atto, sono moltissimi.

Le attività possono essere svolte in autonomia dall’Associazione, con la collaborazione degli insegnanti, o ancora con la collaborazione dei genitori degli studenti coinvolti.

Per ogni caso specifico e per ogni tipologia di convenzione, è importante sapere come comportarsi a livello organizzativo, amministrativo e fiscale per poter sfruttare al massimo le agevolazioni fiscali possibili e per evitare i problemi, le difficoltà e le incomprensioni che spesso si generano durante queste collaborazioni.

Dove trovare più informazioni sulle collaborazioni scuola-associazione

Sono molti gli elementi che caratterizzano queste collaborazioni, e sarebbe impossibile affrontarli tutti in un articolo. Per questo, abbiamo creato un video-corso in cui vengono approfonditi tutti gli aspetti relativi alle collaborazioni con la scuola e in cui forniamo i fac-simili dei documenti necessari per stipulare le convenzioni e mettere in pratica ciò che viene spiegato.

Particolare attenzione è dedicata al trattamento fiscale delle diverse possibilità di convenzione e collaborazione scuola-associazione. È fondamentale conoscere quali sono le possibilità dal punto di vista fiscale per sapere quale tipologia di collaborazione è possibile fare con o senza partita iva, poter sfruttare le migliori agevolazioni fiscali possibili, e per evitare di incorrere in errori dal punto di vista fiscale.

Se ti interessa approfondire l’argomento ed avere i fac-simili dei documenti che ti serviranno, puoi guardare il video-corso completo a questo link.

==> Per vedere il video-corso integrale clicca qui

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Le associazioni possono fare marketing? https://www.teamartist.com/blog/2023/03/21/le-associazioni-posso-fare-marketing-la-differenza-tra-promozione-e-pubblicita/ https://www.teamartist.com/blog/2023/03/21/le-associazioni-posso-fare-marketing-la-differenza-tra-promozione-e-pubblicita/#respond Tue, 21 Mar 2023 10:32:08 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=13935 Le associazioni in Italia sono una realtà importante e presente in modo capillare su tutto il territorio italiano. Secondo i dati ISTAT sono oltre 308.000 le associazioni presenti negli oltre 7.900 comuni sparsi della nostra penisola. È come se in ogni comune italiano fossero presenti in media 39 associazioni. Ma nonostante una diffusione così elevata […]

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Le associazioni in Italia sono una realtà importante e presente in modo capillare su tutto il territorio italiano. Secondo i dati ISTAT sono oltre 308.000 le associazioni presenti negli oltre 7.900 comuni sparsi della nostra penisola. È come se in ogni comune italiano fossero presenti in media 39 associazioni. Ma nonostante una diffusione così elevata e capillare le associazioni in Italia sono poco visibili. Fanno una grande fatica a promuoversi e molto spesso i loro presidenti ci scrivono lamentandosi perché hanno pochi soci e pochi volontari e non riescono così a raggiungere gli scopi e gli obiettivi previsti nel proprio statuto.

I motivi per cui le associazioni devono fare marketing

A nostro parere le associazioni devono promuovere le loro attività con maggiore convinzione e professionalità rispetto a fino a quanto hanno fatto fino ad ora. Le associazioni, così come ogni altra organizzazione, devono fare marketing se vogliono avere maggiori probabilità di raggiungere i propri obiettivi e attirare nuovi soci, volontari e risorse. Soprattutto quando un’associazione inizia la propria attività deve investire sul marketing. Deve costruire un piano di marketing che lavori sulla strategia attraverso cui rendere l’associazione interessante per nuovi potenziali soci. 

Il marketing può essere un elemento fondamentale per le associazioni poiché le aiuta a raggiungere gli obiettivi organizzativi e a promuovere l’impegno e il sostegno degli associati.

Un’attività ben impostata di marketing può aiutare un’associazione a:

  1. Raggiungere un pubblico più ampio: il marketing aiuta le associazioni ad aumentare la loro visibilità e ad attirare nuovi associati, volontari e sostenitori.
  2. Differenziarsi dalla concorrenza. Un concetto che le associazioni non hanno ancora fatto proprio.  Il marketing può aiutare l’associazione a distinguersi dalle altre che offrono servizi simili e a mostrare il proprio valore aggiunto rispetto ad altre organizzazioni che offrono servizi o opportunità simili.
  3. Promuovere la mission: il marketing deve aiutare l’associazione a comunicare la propria mission ai potenziali associati e sostenitori. Attraverso il marketing, l’associazione può promuovere i suoi valori e i risultati raggiunti.
  4. Raccogliere fondi: il marketing aiuta l’associazione a promuovere eventi di raccolta fondi facendo crescere così la sostenibilità finanziaria dell’associazione. 

Ma le associazioni possono fare marketing?

Tecnicamente, un’associazione non deve fare pubblicità, ma deve promuovere le proprie attività istituzionali previste a statuto. 

Questo per distinguerla dalla realtà commerciali, che invece fanno pubblicità vera e propria.

Quindi le associazioni non “vendono” una attività. Propongono invece alle persone di associarsi, di diventare soci dell’associazione per svolgere quella attività. 

Facciamo un esempio. Sul materiale promozionale o sul proprio sito un’associazione non può scrivere: “Venite a fare un corso di teatro a soli 100 euro, sconto 50%” bensì: “Diventa nostro socio! Potrai partecipare ai nostri corsi di teatro con soli 100 euro di contributo per il rimborso delle spese”.

Questo è il punto fondamentale. Tutto il marketing dell’associazione deve essere indirizzato a trovare nuovi soci e non a vendere una attività o promuovere un evento.

La differenza tra promozione e pubblicità

Per la maggior parte di noi promozione e pubblicità sono di fatto due parole equivalenti, tant’è che spesso diciamo “sto promuovendo i miei corsi” e “sto facendo pubblicità alle mie attività”, intendendo di fatto la stessa cosa. 

Invece, per lo Stato esiste una differenza sostanziale tra ciò che si intende per promozione e ciò che si intende per pubblicità. In particolare si parla di pubblicità commerciale quando le modalità scelte per pubblicizzare le proprie attività sono considerate analoghe a quelle utilizzate nel settore profit

Nel concreto cosa significa che un’associazione si può promuovere ma non può fare pubblicità?

Non è facile dirlo. Bisogna avere una certa esperienza per tracciare il confine e capire quando un messaggio, una locandina, un post su Facebook è da considerarsi una promozione delle attività, attività ammessa dal fisco, e quando invece si tratta di una pubblicità commerciale. Il tema non è affatto scontato.

Un buon Presidente deve conoscere bene questo tema

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Le ASD: organizzazioni perfette per fare raccolta fondi https://www.teamartist.com/blog/2022/08/12/le-asd-organizzazioni-perfette-per-fare-raccolta-fondi/ https://www.teamartist.com/blog/2022/08/12/le-asd-organizzazioni-perfette-per-fare-raccolta-fondi/#respond Fri, 12 Aug 2022 08:40:26 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=13783 La maggior parte delle ASD italiane ha come unica fonte di entrata le quote associative dei propri atleti/tesserati che si iscrivono ai vari corsi organizzati dall’associazione. Le ASD, invece, possono far crescere i propri incassi grazie alla raccolta fondi. Se le ASD sviluppano un approccio corretto alla raccolta fondi e imparano ad utilizzarne alcune tecniche, […]

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La maggior parte delle ASD italiane ha come unica fonte di entrata le quote associative dei propri atleti/tesserati che si iscrivono ai vari corsi organizzati dall’associazione. Le ASD, invece, possono far crescere i propri incassi grazie alla raccolta fondi. Se le ASD sviluppano un approccio corretto alla raccolta fondi e imparano ad utilizzarne alcune tecniche, in particolare scegliendo quelle più adatte alle caratteristiche dell’associazione, inseriscono un importante fattore di sviluppo dell’associazione. Ci sono diversi elementi che rendono le ASD particolarmente adatte alla raccolta fondi.

Il contesto sociale

Lo sport è un fenomeno in crescita. Secondo gli ultimi dati forniti dall’ISTAT e dal CONI, la diffusione della pratica sportiva in Italia è in aumento. Sono 21 milioni le persone che praticano uno o più sport e in questi ultimi anni sono diminuite le persone sedentarie: oltre 3 milioni e mezzo in meno. Questa diffusione dello sport nel nostro paese è testimoniato dal numero di realtà sportive presenti: oltre 115 mila tra ASD e società sportive capaci di aggregare oltre 13 milioni di sportivi. 

Buone cause belle e coinvolgenti

Le ASD hanno delle buone cause facili da comunicare e intorno alle quali coinvolgere i propri soci e tesserati. Un’ASD può chiedere il sostegno per realizzare il progetto di rinnovare un campo o le strutture in cui giocano i bambini dell’associazione. Può chiedere risorse per avviare programmi che permettano la pratica sportiva a bambini o persone che per una serie di difficoltà, economiche o sociali, perderebbero la possibilità di fare sport. 

Una comunità naturale di riferimento

Se un’ASD lavora bene e propone un buon livello di servizio delle proprie attività, avrà intorno a sé persone contente di appartenere all’associazione e disposte a condividerne i messaggi e i progetti. Una comunità ricca di persone disposta ad essere coinvolta, sempre trovando le modalità corrette e giuste, e a donare tempo e soldi per sostenere i progetti dell’associazione.

Le emozioni

Le ASD grazie allo sport sono delle grandissime produttrici di stati d’animo positivi: gioia, benessere, coinvolgimento, senso di utilità. Tutte condizione capaci di generare un clima e un contesto di relazioni favorevole al sostegno di progetti dell’associazione grazie alla raccolta fondi.

Gli strumenti di raccolta fondi

E’ importante che ogni associazione scelga quali strumenti di raccolta fondi meglio si adattano al contesto in cui opera. Se un’ASD, per esempio, dispone di un bello spazio dove organizzare cene e aperitivi, allora le converrà puntare sulle cene solidali come strumento di raccolta fondi.

Le sponsorizzazioni

Il metodo da sempre più utilizzato dalle associazioni sportive per raccogliere fondi è quella di trovare degli sponsor. Aziende disposte a dare una contributo economico all’associazione sportiva in cambio di spazi di visibilità per l’azienda stessa. Ad esempio con striscioni lungo il perimetro del campo da gioco,  il logo sulla maglia da gara o la presenza di un gazebo dell’azienda curante eventi o feste.

Eventi sportivi

Corse, tornei di calcio, pallavolo, basket, raduni di fitness, sono solo alcuni esempi delle tante iniziative che le associazioni sportive sono in grado di organizzare per farsi conoscere sul territorio e per coinvolgere persone. I fondi raccolti durante queste manifestazioni rappresentano per alcune associazioni un’entrata economica importante per il proprio bilancio.

Cene sociali

Anche la cena sociale è un modalità di raccolta fondi da considerare con molta attenzione. Alcune associazioni sportive italiane hanno finanziato il rifacimento delle proprie strutture da gioco organizzando pizzate e cene solidali. Spesso è vincente abbinare alla cena una lotteria o la vendita di un gadget particolare.

Partecipare a bandi e progetti

Sempre più le ASD vengono coinvolte da altre organizzazioni del territorio per realizzare progetti con finalità sociali: lottare contro la povertà educativa, offrire occasioni di aggregazione per bambini e ragazzi. Diventa quindi importante per le ASD imparare a lavorare in rete con le altre realtà del territorio. Permette di partecipare a opportunità che portano risorse finanziare alle attività correnti dell’associazione o danno la possibilità di migliorarne il livello, attraverso programmi di formazione specifici per gli allenatori.

Merchandising

Magliette, cappellini, borracce tutte con il logo dell’associazione e cedute dietro il corrispettivo di una donazione. E’ importante avere un bel logo e una buona grafica, e un gruppo di volontari dell’associazione che organizzino i vari momenti di vendita dei gadget.

Lotteria

Un classico della raccolta fondi che però richiede alcune attenzioni particolari per ottenere una buona riuscita dell’iniziativa. Fondamentale il coinvolgimento dei soci e delle loro famiglie per la fase di raccolta dei premi dalle aziende e per la vendita dei biglietti. Solo attraverso il coinvolgimento di tutti la lotteria potrà portare dei buoni risultati in termini economici. Vincente abbinare la lotteria ad un evento, come ad esempio la festa di Natale o di fine anno, per coinvolgere tutti gli atleti e le loro famiglie.

Un webinar per iniziare con il piede giusto la raccolta fondi

A nostro parere è fondamentale che un’ASD si doti di una strategia di raccolta fondi e impari le tecniche più adatte a sostenerne la crescita.

Se sei interessato a questa opportunità di crescita e sviluppo per la tua associazione puoi vedere il nostro webinar  “Le novità sulla raccolta fondi per associazioni” consigliato a tutti i presidenti e i consiglieri che, compresa la portata della novità, sono interessati ad approfondire l’argomento della raccolta fondi.

All’interno del webinar ti forniremo le informazioni di base che devi conoscere per affrontare con successo il tema raccolta fondi con la tua associazione, senza commettere errori che potrebbero costarti molto caro, sia dal punto di vista economico e sia dal punto di vista dell’immagine.

Nel webinar trovi trattati i seguenti argomenti:

  1. I principi delle linee guida per la raccolta fondi delle associazioni no profit
  2. Gli strumenti di raccolta fondi delle associazioni 
  3. La rendicontazione e la parte amministrativa

==> CLICCA QUI PER ACQUISTARE IL WEBINAR

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La raccolta fondi un’attività strategica per gli ETS https://www.teamartist.com/blog/2022/07/21/la-raccolta-fondi-unattivita-strategica-per-gli-ets/ https://www.teamartist.com/blog/2022/07/21/la-raccolta-fondi-unattivita-strategica-per-gli-ets/#respond Thu, 21 Jul 2022 12:23:14 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=13747 La raccolta fondi è una attività strategica importante che ogni Ente del Terzo Settore deve imparare a utilizzare se vuole crescere e migliorare la capacità di rispondere ai bisogni e alle necessità dei propri soci e clienti. La raccolta fondi: una strategia fondamentale per ogni ASD e ETS Purtroppo, in Italia non sono tanti gli […]

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La raccolta fondi è una attività strategica importante che ogni Ente del Terzo Settore deve imparare a utilizzare se vuole crescere e migliorare la capacità di rispondere ai bisogni e alle necessità dei propri soci e clienti.

La raccolta fondi: una strategia fondamentale per ogni ASD e ETS

Purtroppo, in Italia non sono tanti gli Enti di Terzo Settore capaci di coniugare una strategia di crescita con un’efficace strategia di raccolta fondi. La maggior parte delle associazioni non conosce il tema e non sa cogliere il vantaggio competitivo che un’efficace strategia di raccolta fondi può offrire.

Se sei un presidente di ASD, ETS, NPG, APS,ONLUS, ODV, e vuoi aumentare gli incassi dell’associazione, ma soprattuto vuoi dare maggiore solidità alla crescita della tua organizzazione DEVI conoscere come funziona la raccolta fondi. Devi prenderti del tempo per imparare le tecniche di raccolta fondi che possono essere più adatte per sostenere la crescita della tua associazione. Potendo contare su risorse maggiori un’associazione può avere un impatto più deciso sul proprio territorio. Può fornire servizi migliori e aiutare più persone.

Una definizione di raccolta fondi

La raccolta fondi è un processo che sviluppa i principi e le tecniche per coltivare relazioni con i donatori che siano durature nel tempo. Il fine della raccolta fondi è creare un legame stabile nel tempo con le persone, enti o imprese profit che vogliono e possono donare risorse a favore di altre persone. Innanzitutto, un’associazione mettendo in atto una strategia di raccolta fondi costruisce e rafforza il patrimonio di relazioni con le persone e le imprese del proprio territorio, che condividono la mission e le attività. Se questa relazione fra l’ente e il donatore funziona, si attirano le risorse (denaro, tempo, beni, servizi, idee, relazioni, competenze…) che sono presenti nella comunità.

La Riforma del Terzo Settore e l’importanza della raccolta fondi

La Riforma del Terzo Settore riconosce la raccolta fondi come una delle attività fondamentali che un Ente di Terzo Settore può svolgere. Finalmente, lo Stato riconosce un aspetto che ogni presidente conosce bene: le associazioni per operare hanno bisogno di risorse economiche.
Nel codice del Terzo Settore, viene anche data una definizione di raccolta fondi:tutte le attività e iniziative che un Ente di Terzo Settore organizza per finanziare le proprie attività, chiedendo a terzi (persone, aziende, enti) lasciti, donazioni e contributi di natura non corrispettiva.”

Il 13 giugno 2022 il governo ha firmato il Decreto che adotta le nuovissime linee guida ministeriali per le raccolte fondi delle associazioni no profit. 

Le linee guida hanno finalmente riconosciuto l’importanza strategica delle attività di raccolta fondi per gli Enti del terzo settore e invitano i presidenti a prendere seriamente in considerazione l’argomento, considerate anche le concrete possibilità di aumentare le entrate economiche dell’associazione.

Alcune opportunità che devi considerare

Ma come siamo messi a raccolta fondi? Conviene fare raccolta fondi?
Ci sembra opportuno darti poche ma significative informazioni per aiutarti a comprendere il fenomeno della raccolta fondi in Italia e le opportunità che vi puoi cogliere.

Le donazioni da individui sono in aumento.
Nel 2019 sono state 5,528 miliardi di euro. In aumento rispetto agli anni precedenti grazie alla riforma del Terzo Settore che ha introdotto misure di risparmio fiscale a favore di chi sceglie di donare a un ETS.

La percezione degli italiani
Devi poi considerare un altro dato interessante. La percezione degli italiani nei confronti delle realtà del terzo settore è molto positiva. Quindi puoi muoverti in un contesto favorevole. Il 65% degli italiani durante la recente pandemia ha promosso il Terzo Settore che risulta essere il soggetto che ha fatto di più per migliorare la nostra società e renderla più equa e sostenibile.

Le associazioni e la raccolta fondi
Sempre nel 2019, 1 organizzazione su 2 ha visto crescere le entrate da raccolta fondi rispetto al 2018. Allo stesso tempo, però, il 38% delle organizzazioni ha visto calare le proprie entrate da raccolta fondi.
Anche in questo campo, quindi, bisogna studiare e fare le cose in modo professionale per evitare di perdere terreno.

Il 5 x mille
Il 5 x mille è uno strumento  ancora non pienamente utilizzato dalle realtà del Terzo Settore. Solo 62.000 enti no profit sono iscritti agli elenchi del 5 x 1000 su un totale di 362.000 enti presenti in Italia. Quindi, c’è ampio spazio di crescita per tutte le associazioni che desiderano chiedere il sostegno ai propri soci, tesserati e clienti e contare su entrate risorse finanziare grazie al 5 x1000.

Un webinar sulla raccolta fondi per iniziare a imparare 

A nostro parere è fondamentale che un’associazione si doti di una strategia di raccolta fondi e impari le tecniche più adatte a sostenerne la crescita.

Il 28 luglio 2022 alle ore 18 terremo un webinar “Le novità sulla raccolta fondi per associazioni” consigliato a tutti i presidenti e i consiglieri che, compresa la portata della novità, sono interessati ad approfondire l’argomento della raccolta fondi.

All’interno del webinar ti forniremo le informazioni di base che devi conoscere per affrontare con successo il tema raccolta fondi con la tua associazione, senza commettere errori che potrebbero costarti molto caro, sia dal punto di vista economico e sia dal punto di vista dell’immagine.

Durante il webinar saranno trattati i seguenti argomenti:

  1. I principi delle linee guida per la raccolta fondi delle associazioni no profit
  2. Gli strumenti di raccolta fondi degli associazioni no profit
  3. La rendicontazione e la parte amministrativa

==> CLICCA QUI PER ISCRIVERTI AL WEBINAR

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Organizzare un campo estivo: 10 opportunità per la tua associazione https://www.teamartist.com/blog/2022/05/19/organizzare-un-centro-estivo-10-opportunita-per-la-tua-associazione/ https://www.teamartist.com/blog/2022/05/19/organizzare-un-centro-estivo-10-opportunita-per-la-tua-associazione/#respond Thu, 19 May 2022 14:42:27 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=13583 Il campo estivo è un’ottima occasione per le associazioni per svolgere attività anche d’estate e coinvolgere nuovi soci.Negli ultimi anni abbiamo sempre invitato le associazioni a organizzare un campo estivo. Riteniamo che sia un’opportunità incredibile per lo sviluppo di un’associazione. Abbiamo preparato un elenco dove mostriamo 10 opportunità che la tua associazione può cogliere organizzando […]

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Il campo estivo è un’ottima occasione per le associazioni per svolgere attività anche d’estate e coinvolgere nuovi soci.
Negli ultimi anni abbiamo sempre invitato le associazioni a organizzare un campo estivo. Riteniamo che sia un’opportunità incredibile per lo sviluppo di un’associazione. Abbiamo preparato un elenco dove mostriamo 10 opportunità che la tua associazione può cogliere organizzando un campo estivo.

10 opportunità che la tua associazione può cogliere con l’organizzazione di un campo estivo 

  1. Rendere la tua associazione ancora più utile alla comunità. Con il campo estivo offri un servizio molto utile per le famiglie: la cura dei bambini quando le scuole sono chiuse per le vacanze.
  2. Aumentare la cassa ed estendere anche all’estate il periodo di incasso. La trasformi così da momento di sofferenza a ciliegina sulla torta dell’anno concluso.
  3. Mantenere i soci e permettere un più facile rinnovo per la stagione successiva.
  4. Conquistare i soci di altre associazioni che restano inattive nel delicatissimo periodo estivo e ricominciare a settembre col turbo.
  5. Offrire opportunità di lavoro ai ragazzi più grandi della tua associazione. Li coinvolgi come educatori o animatori nelle attività del centro estivo.
  6. Utilizzare la sede e le strutture dell’associazione anche d’estate. Nei mesi estivi molte associazioni sono ferme e le strutture rimangono spesso in uno stato di semi-abbandono.
  7. Aumentare la notorietà dell’associazione. Il campo estivo permette di fare conoscere l’associazione presso un pubblico più ampio che abitualmente non sarebbe entrato in contatto con l’associazione.
  8. Entrare in relazione con la pubblica amministrazione e stipulare una convenzione che riconosce la valenza educativa del campo estivo.
  9. Sperimentare nuove attività che possono poi ampliare l’offerta dei corsi dell’associazione.
  10. Coinvolgere e fidelizzare nuovi volontari. Sono una risorsa preziosa per ogni associazione.

Una buona organizzazione amministrativa del centro estivo

Ti hanno convinto le 10 opportunità che puoi cogliere con l’organizzazione del campo estivo? Se qualcuna di queste opportunità ti convince, devi prepararti ad affrontare il livello successivo.

Riuscire a costruire una buona organizzazione del campo estivo sia dal punto amministrativo, sia dal punto di vista operativo.

Giovedì 26 maggio terremo un webinar sulla corretta gestione dei campi estivi per le associazioni. Il tema è particolarmente caldo perché oltre alle usuali problematiche e complessità, si aggiungono quelle delle normative anticovid ancora in vigore.

All’interno del webinar tratteremo nello specifico i seguenti temi:

1. Il “tema” del Campo estivo: perché è bene che le attività del campo siano in linea con le finalità istituzionali della tua Associazione.
2. Come retribuire (o rimborsare) gli educatori che ti daranno una mano.
3. Dall’illegale “Scarico di Responsabilità” al legale “Patto di Corresponsabilità”.
4. Somministrazione dei pasti: come non violare le norme igienico sanitarie.
5. Il Dialogo col Comune: da avversario ad alleato e… facciamo scattare il Contributo economico!

Il problema è che non è semplice mettere in piedi una buona organizzazione dei campi estivi sia dal punto amministrativo che dal punto di vista operativo.

Per la parte operativa riteniamo che a questo punto dell’anno tu ti sia già organizzato al meglio.

Per quello amministrativo, invece, c’è ancora tempo e pensiamo di poterti dare un bell’aiuto ad evitare di fare errori. Si trattata di un tema molto delicato per il presidente vista la tipologia di attività svolta durante i campi estivi e i rischi personali che questi corre.

Agli iscritti al webinar regaleremo due bonus indispensabili:

  • il facsimile di patto di corresponsabilità
  • il facsimile della lettera da inviare al tuo comune per stipulare una convenzione

Il prezzo del webinar è di 39 euro ma fino al 25 di maggio sarà disponibile per 28 euro. Dopo questa data non solo non sarà più disponibile in sconto ma non sarà più acquistabile.

==> CLICCA QUI PER PAGARE 28 EURO E ISCRIVERTI AL WEBINAR 

Il webinar non è più acquistabile singolarmente, ma puoi acquistare il pacchetto di 10 webinar che lo includono.

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P.s. Dopo la data dell’evento in diretta, la registrazione del webinar sarà consultabile in qualunque momento nell’area riservata che ti sarà fornita. Non devi preoccuparti quindi se non potrai partecipare all’evento in diretta!

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Aiuti alle Asd per far fronte al caro bollette https://www.teamartist.com/blog/2022/05/05/aiuti-alle-asd-per-far-fronte-al-caro-bollette/ https://www.teamartist.com/blog/2022/05/05/aiuti-alle-asd-per-far-fronte-al-caro-bollette/#respond Thu, 05 May 2022 15:07:44 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=12943 Nel mio lavoro ho la fortuna di parlare quotidianamente con tanti presidenti di ASD. Mi chiamano per chiedere consigli rispetto ad alcune scelte strategiche e anche per condividere soddisfazioni per i successi delle loro associazioni. Recentemente, un presidente di una piccola associazione mi ha ringraziato perchè mettendo in pratica le indicazioni che ho dato nel […]

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Nel mio lavoro ho la fortuna di parlare quotidianamente con tanti presidenti di ASD.

Mi chiamano per chiedere consigli rispetto ad alcune scelte strategiche e anche per condividere soddisfazioni per i successi delle loro associazioni. Recentemente, un presidente di una piccola associazione mi ha ringraziato perchè mettendo in pratica le indicazioni che ho dato nel corso Riparto, è riuscito ad aumentare il numero degli iscritti alla propria palestra. Era felicissimo. 

Come l’aumento dei costi di gas e luce colpisce le associazioni.

In queste ultime settimane, però, tanti presidenti hanno condiviso la loro preoccupazione per i costi altissimi raggiunti dalle bollette di gas e luce.
Sono molte le associazioni sportive che gestiscono impianti sportivi. In Italia sono presenti oltre 100.000 associazioni sportive e gli impianti sportivi sono più di 150.000. Numeri importanti che testimoniano l’importanza e la diffusione della  pratica sportiva in Italia. Pensiamo a  palestre, piscine, campi da calcio e da rugby, campi da tennis, da padel, piste di atletica ecc.

I costi per illuminare e riscaldare gli impianti e per fornire acqua calda sono aumentati del 500%, mettendo in molti casi in seria difficoltà i presidenti delle ASD e SSD che non sanno come affrontare questa situazione. Alcuni presidenti, di fronte a questi enormi aumenti stanno pensando addirittura di chiudere alcune attività perchè il caro bollette ha fatto saltare i conti della loro associazione.

In uno scenario così difficile, siamo contenti di condividere una buona notizia con i presidenti di ASD e SSD.

Il D.L 17/2022 aiuta le associazioni ad affrontare l’aumento dei costi di gas e luce.

Il decreto legge numero 17/2022 ha aumentato di 40 milioni il fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo. 

Un’opportunità importante per le ASD e SSD che in questi mesi si trovano ad affrontare l’emergenza del caro bollette.

Il decreto legge n. 17 quindi vuole aiutare le tante associazioni che si trovano in questa situazione. Al momento, non è ancora noto come i presidenti dovranno agire per accedere alle risorse messe a disposizione dal governo. Bisognerà attendere però un prossimo decreto che spiegherà modi e tempi per accedere a questi contributi.

Per aiutare i presidenti descrivo di seguito le altre forme di sostegno, anche se sono di natura tecnica, dedicate alle ASD e SSD contenute nel decreto L.17/2022. Vengono prorogate al 31 luglio 2022 alcune scadenze fiscali e contributive:

  1. il pagamento delle ritenute alla fonte (articolo 23 del Dpr. 600/73);
  2. gli adempimenti e i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria (anch’essi già sospesi dal 1° gennaio al 30 aprile 2022)
  3. il versamento dell’Iva in scadenza nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile 2022; 
  4. i versamenti delle imposte sui redditi in scadenza dal 10 gennaio al 30 aprile 2022.

I versamenti sospesi potranno essere pagati in un’unica soluzione entro il 31 agosto 2022 senza che vengano applicate sanzioni e interessi. Oppure sarà possibile versarne il 50% in 4 rate.

I presidenti nostri clienti Blindo possono prendere un appuntamento con il loro tutor per ottenere una consulenza su questi temi. 

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Un appello alle Asd e gli Ets in tempi di Coronavirus: “riportate i bambini allo sport e alle attività socio educative” https://www.teamartist.com/blog/2021/11/22/un-appello-alle-asd-e-gli-ets-in-tempi-di-coronavirus-riportate-i-bambini-allo-sport-e-alle-attivita-socio-educative/ https://www.teamartist.com/blog/2021/11/22/un-appello-alle-asd-e-gli-ets-in-tempi-di-coronavirus-riportate-i-bambini-allo-sport-e-alle-attivita-socio-educative/#respond Mon, 22 Nov 2021 18:12:58 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=11808 Un appello rivolto ai presidenti e ai dirigenti delle ASD e ETS italiane, perchè sostengano i ragazzi che frequentano le attività dell’associazione, facendoli sentire importanti e mettendo a loro disposizione proposte aggregative e sportive caratterizzate dalla gioia e dalla voglia di riprendere a vivere dopo un periodo difficile come la pandemia.Scrivo per lanciare un appello […]

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Un appello rivolto ai presidenti e ai dirigenti delle ASD e ETS italiane, perchè sostengano i ragazzi che frequentano le attività dell’associazione, facendoli sentire importanti e mettendo a loro disposizione proposte aggregative e sportive caratterizzate dalla gioia e dalla voglia di riprendere a vivere dopo un periodo difficile come la pandemia.

Scrivo per lanciare un appello a nome di centinaia di migliaia di bambini e di ragazzi italiani. È importante.
Negli ultimi 10 giorni, complice anche qualche giorno di sole (finalmente), ho fatto qualche giretto a piedi sfruttando i giorni gialli. Mi sono mosso nel mio comune e in quello dei parenti che ho visitato. Mi sono anche concesso una piccola gita nel rispetto delle varie regole e con la massima attenzione.

Durante queste passeggiate ho assistito a diversi allenamenti sportivi all’aperto e attività musicali. Gli allievi erano tutti bambini/e e ragazzi/e. L’obiettivo non è assolutamente sindacare sul fatto che queste attività fossero o non fossero lecite. Volutamente non ho indagato. 

Quello che ho notato, invece, è che una schiera di istruttori/allenatori/maestri ha tartassato decine e decine di ragazzi e bambini per ore. E non si è trattato di un caso isolato, ho visto questa cosa ripetersi svariate volte in posti e in ambiti completamente diversi tra loro.
Parlo per esperienza. Già in condizioni di normalità allenatori, istruttori e maestri tendono a esagerare il livello della competizione o a mettere eccessiva pressione sugli allievi. In questo momento mi sembra proprio che non solo  stiano esagerando, ma che il loro atteggiamento sia totalmente fuori luogo.

Mi domando come si possa mettere un tale livello di pressione (eufemismo) a un bambino/ragazzo che non va a scuola da 2 mesi, che vive una pandemia da vittima sacrificale, che ha degli immensi problemi di relazione e che probabilmente non si allena da quasi tre mesi. 

Immaginiamo questo bambino/ragazzo che dopo 3 mesi va al campo, arriva e per due ore si sente urlare dietro per cose che, in questo momento, sono totalmente insignificanti. Che si trova a fare esercizi noiosi che, in questo momento, non servono a niente. Non ci sono saggi, competizioni, partite. Niente.

E’ proprio necessario avvilire i nostri ragazzi ancora di più?
E’ proprio necessario mandarli a casa più frustrati di quando sono arrivati? 
E’ proprio necessario farli sentire delle nullità più di quanto si sentano già in questo momento?

Chiedo ai presidenti e ai dirigenti della associazioni di verificare lo stato di stabilità psicologica dei loro istruttori, maestri, allenatori, educatori. Molti sono estremamente provati. Chiedo altresì di far giocare questi bambini/ragazzi senza pressioni. 
Riportateli allo sport e alle attività sociali senza pressione.
 

Fateli divertire. 
Fateli distrarre e regalate loro 2 ore di gioia. 

Lo stesso vale per la musica, per il teatro, i corsi, le attività culturali. Abbassate il livello di tensione e permettete che i nostri ragazzi possano accedere ad ambienti distesi, che permettano loro di ritrovare un po’ di equilibrio, fiducia in sé stessi e gioia di vivere.

Questa richiesta è valida da adesso fino a che non si sarà ripresa con continuità l’attività delle associazioni. 

In questo momento storico il primo compito di un’associazione NON è di vincere le partite o di forgiare il nuovo Jimi Hendrix o di mettere forte pressione per qualsivoglia motivo ai ragazzi.

Il primo compito di un’associazione, oggi, è quello di sostenere i ragazzi, farli sentire importanti e fare in modo che ritrovino al più presto la voglia di vivere una vita che la pandemia e alcune scelte scellerate gli hanno rubato.

Ti ringrazio in anticipo a nome di tutti i ragazzi italiani e spero che tu voglia mettere in pratica quello che ho appeno scritto sopra.

A presto

Stefano

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8 strategie per presidenti di associazione che affrontano il lockdown https://www.teamartist.com/blog/2021/10/26/strategie-per-presidenti-di-associazione-che-vogliono-affrontare-il-lockdown-con-il-buonumore/ https://www.teamartist.com/blog/2021/10/26/strategie-per-presidenti-di-associazione-che-vogliono-affrontare-il-lockdown-con-il-buonumore/#respond Tue, 26 Oct 2021 12:49:42 +0000 https://www.teamartist.com/blog/?p=11799 Qui a TeamArtist sentiamo quotidianamente le migliaia di associazioni nostre clienti. Riceviamo, inoltre, centinaia e centinaia di lettere ogni giorno da presidenti che conosciamo poco o non conosciamo proprio. Chissà come avremmo fatto solo 20 anni fa quando queste lettere, invece di essere email sul computer, erano fogli e buste di carta. Sarebbe servito un […]

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Qui a TeamArtist sentiamo quotidianamente le migliaia di associazioni nostre clienti.
Riceviamo, inoltre, centinaia e centinaia di lettere ogni giorno da presidenti che conosciamo poco o non conosciamo proprio
. Chissà come avremmo fatto solo 20 anni fa quando queste lettere, invece di essere email sul computer, erano fogli e buste di carta. Sarebbe servito un magazzino solo per quelle! 

Tutte queste lettere sono generalmente molto piacevoli (al netto di qualche rarissima persona disturbata). Qualcuno ha un problema e ci chiede un’opinione per risolverlo, qualcuno ci ringrazia, qualcuno vuole acquistare un libro o un servizio e altri vogliono soltanto fare due chiacchiere. Noi cerchiamo di rispondere sempre a tutti e fare il massimo per loro!

In condizioni normali le lettere peggiori da leggere sono quelle che ci inviano i presidenti durante i controlli fiscali. Persone provate psicologicamente e in seria difficoltà. Ma anche in questo caso, arrivano da noi in cerca di una SOLUZIONE. Pensano di trovare un aiuto e di venirne fuori in qualche modo, cercando di ridurre i danni al minimo. E di solito ci riescono.

In questo periodo però è diverso. E’ brutto!  Le lettere che arrivano sono lettere di persone senza speranza. 

Lettere in cui i presidenti ci raccontano di aver deciso di bloccare tutta l’attività dell’associazione, di voler chiudere, di doversi occupare di cose più importanti. Lettere di persone provate dal virus e dalle ferite che questa pandemia, al di là dei problemi sanitari, sta infliggendo alla mente e alla vita delle persone. Lettere di persone profondamente infelici. E sto parlando della stragrande maggioranza.

Questa cosa mi tocca profondamente ed è un po’ che mi sto domandando cosa si possa fare per aiutarvi. Alla fine mi è venuta un’idea. 

Prima di tutto ho analizzato le nostre associazioni che erano uscite bene dal primo lockdown. Ho sentito i presidenti e ho chiesto loro cosa stessero facendo in questo periodo. Infine ho riguardato gli appunti di tutte le consulenze che ho fatto negli ultimi mesi per cercare spunti.

In seguito, ho analizzato tutte le iniziative, le idee e i piani che ho sviluppato e che ho messo in pratica in prima persona o per le associazioni clienti. 

Ho cercato un comune denominatore non tanto nelle cose operative da fare, ma nell’atteggiamento dei presidenti che riescono a essere felici, di successo, ad offrire un gran bel servizio agli associati e ad avere sempre molti soldi nelle casse dell’associazione.

La prima cosa da capire è che questi presidenti non hanno niente di diverso da te! 

Alcuni sono giovani (abbiamo anche un diciottenne), altri di mezza età, altri sono anziani anche ultra ottuagenari. L’età non conta nulla.

Questi presidenti felici vivono da Lampedusa a Bolzano, da Ventimiglia a Trieste! In tutte le Regioni italiane, comprese la Puglia, la Basilicata, la Calabria e perfino il Molise. Il posto dove i presidenti vivono non conta nulla.

Le loro associazioni organizzano eventi, spettacoli, serate, partite. L’attività svolta dalle associazioni non conta nulla. Ci sono presidenti di successo in ogni ambito: dal sociale allo sport.

Le associazioni di cui sono presidenti sono a volte molto piccole, a volte di medie dimensioni e a volte molto grandi. La dimensione dell’associazione non conta nulla.

Questi presidenti non ricevono aiuti dallo stato, dalle regioni e dalle province, non sono ricchi di famiglia e non hanno nessun magnate né sponsor che li finanzia. Si arrangiano tutti da soli. 

Questi presidenti a volte lavorano e guadagnano direttamente con l’associazione, a volte hanno un altro lavoro. Non è importante. Il lavoro non fa differenza.

Hanno i titoli di studio più disparati, dalla terza media a un dottorato in fisica quantistica. Non importa

Ma passiamo alle cose che hanno in comune. 

Tutti i presidenti esaminati hanno qualche parente con il coronavirus, a volte a casa a volte in ospedale.

Tutti hanno situazioni lavorative complicate. L’azienda in cui lavorano o la loro associazione è chiusa o è stata chiusa per decreto. 

Tutti hanno una grossa incertezza legata alle entrate economiche presenti o future.

Ma allora come è possibile che questi presidenti siano fiduciosi per il futuro e non abbiano problemi immediati?

1. I presidenti felici non leggono i giornali, evitano i telegiornali e frequentano i social solo lo stretto indispensabile evitando le pagine di informazione e di politica. 

La campagna mediatica in corso è schifosa ed è finalizzata unicamente a rendere le persone infelici. Le belle notizie continuano ad esserci, ma per linea editoriale i giornali NON le pubblicano più. La popolazione deve essere infelice. Se vuoi essere felice stai alla larga. Tanto le poche informazioni veramente necessarie le riceverai lo stesso.

2. I presidenti felici sono un po’ cinici e riescono a mantenere un rapporto equilibrato con la realtà. Riescono a capire come stanno le cose davvero.

Sanno che il virus esiste, ammazza la gente e bisogna stare a casa.  Il presidente felice però sa anche che questa è solo parte della verità. L’altra metà è che gli ospedali italiani sono pochi e mediamente fanno schifo. Che mezza Italia ha una situazione sanitaria indecente e che le persone che la gestiscono, come il commissario all’emergenza calabro, sono in genere dei totali incompetenti. 

Il presidente felice riesce quindi a capire che questa pandemia fa paura ma non porterà alla fine del mondo. Sa che in qualche mese, forse un anno, sarà passata. E alla fine tutto tornerà ESATTAMENTE come prima! Sa quindi che il suo compito è arrivare alla fine della pandemia nella migliore condizione possibile.

3. I presidenti felici sanno fare un piano intelligente sulla base della realtà. Non perdono la testa e non si lasciano abbattere.

Molti dei presidenti con cui parliamo si sono lasciati andare. Si sono fatti fare il lavaggio del cervello dalla televisione. Se poi hanno qualche caro malato, i cattivi pensieri non se ne vanno più e la sfiducia prende il sopravvento. 

Se ti aspetti che le cose cambino dopo la pandemia, che le persone cambino, SBAGLI. Non sono cambiate in duemila anni, non sono cambiate dopo: le guerre, le epidemie di peste bubbonica e tutte le altre peggio cose successe nei secoli. Fidati. Non cambieranno nemmeno questa volta. Dopo il temporale tornerà il sereno. 

I presidenti felici sanno che servono due piani. Uno per arrivare alla fine della pandemia e uno per ripartire dopo la pandemia. Durante questo periodo dove non possono lavorare NELL’ associazione, stanno lavorando duro SULL’ associazione. Stanno facendo tutte quelle cose che di solito non si riescono a fare. Riorganizzano le procedure, organizzano il marketing e la comunicazione, mettono a posto i conti, preparano la formazione dei loro collaboratori, pianificano il futuro e studiano se si rendono conto di non essere in grado di fare le cose. Nei periodi di crisi uno dei migliori investimenti che si può fare è sulla tua formazione! Studiare in questo periodo è un grande investimento. Ricordatelo.

Ricordati anche cosa i presidenti felici non fanno.

1. NON bloccano l’associazione. Magari sospendono l’attività operativa, ma continuano a lavorare sulla parte di gestione. Questo lavoro varrà oro fra qualche mese.

2. NON pensano di chiudere, ma semplicemente si preparano al rientro in maniera intelligente.

3. NON si deprimono ma vanno a trattate con fornitori, collaboratori ed enti pubblici per superare questo periodo di difficoltà.

4. NON si chiudono nella solitudine ma continuano a svolgere le attività associative, anche se sembrano meno importanti in questo momento. Sanno che sono indispensabili per la loro salute psicofisica.  

5. NON perdono mai la speranza e attendono pazientemente che la tempesta passi facendo tutto quello che di utile si può fare nel frattempo, come studiare. Se ci pensi è come quando sei al mare e piove. Leggi un bel libro e aspetti che passi.

Queste considerazioni che ho appena condiviso con te sono importantissime. Spero ti siano utili e tu possa farne tesoro.

Ma non mi fermo qui. Come al solito noi di TeamArtist ti mettiamo a disposizione una montagna di materiali gratuiti che trattano di due temi: 

1. Di come sistemare la parte amministrativa 

2. Di come fare più soldi con l’associazione

Oggi voglio iniziare col proportene uno. 

Si tratta del nostro Corso di buona gestione. 
E’ indicato sia se sei un nuovo presidente, che non può assolutamente farne a meno, ma anche se è quarant’anni che sei nel mondo delle associazioni. All’interno del corso troverai aggiornamenti, punti di vista originali e informazioni di valore che ti permetteranno di poter sfruttare le grandissime opportunità che questo particolare momento storico offre. 

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Mi raccomando! Su di morale e inizia a darti da fare. Sono sicuro che starai molto meglio.

A presto,

Stefano.

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