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13 Settembre 2013

I “trabocchetti” del Modello EAS in cui non bisogna cascare

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Formazione per Dirigenti
I “trabocchetti” del Modello EAS in cui non bisogna cascare

Ci capita sempre più spesso di leggere Modelli EAS di Associazioni (se non sapete cosa sia, cliccate qui), compilati in modo tale da… portarsi un controllo fiscale in casa!

Forse non tutti sanno che quando viene inviato il Modello EAS questo viene “digerito” da un software il quale trae dalle vostre risposte delle considerazioni. Se avete dichiarato di fare delle attività che una no-profit non può fare oppure che potreste fare solo se aveste anche la partita iva, potete finire in un elenco “speciale”… quello dei papabili per una visita fiscale. 

 

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Ecco perchè è importante sia fare il Modello EAS (qui spieghiamo come potete farlo da soli gratuitamente), sia non cadere in alcuni “trabocchetti” pensati per smascherare, giustamente, le finte NO-PROFIT. Ma c’è il rischio che nella rete finiscano anche Associazioni e persone oneste, meglio quindi saperne di più

Vediamo l’elenco di questi “Trabocchetti” (seguiamo la numerazione del Modello EAS):

2) che è stato adottato lo statuto: si può rispondere solo di SI. In caso contrario… non potreste “manovrare” un euro, nemmeno quelli delle quote sociali!

6) che l’ente è affiliato a federazioni o gruppi. Nel caso siate una ASD o un Circolo Culturale con somministrazione di alimenti e bevande, non potete che rispondere di SI. Infatti, altrimenti, le ASD non potrebbe essere iscritte al CONI (e quindi non sarebbero ASD) e i Circoli non potrebbero avere la licenza di somministrazione.

7) che le modalità di convocazione degli associati prevedono: convocazione individuale / convocazione collettiva: qui c’è ambiguità. Tra le due, dovete indicare quella che avete messo a Statuto… tenuto conto che dovrebbero essere previste entrambe le modalità, nella scelta è meglio preferire la modalità INDIVIDUALE.

8) che gli associati maggiorenni hanno parità di diritti nell’elettorato attivo e passivo: per forza SI. Altrimenti non siete Democratici e quindi non meritevoli di godere delle de-fiscalizzazione delle quote sociali, dei corsi etc etc.

9) che le quote associative sono uguali e non differenziate: per forza SI. Quote sociali diverse identificano soci di serie A e di serie B, ed anche qui subireste l’accusa di non democraticità. Leggete questo nostro post al riguardo.

10) che i componenti degli organi amministrativi percepiscono compensi, indennità, rimborsi spese forfetari: per forza NO. Per essere no-profit le cariche amministrative di una Associazione devono essere svolte a titolo gratuito! Leggete questo nostro post al riguardo.

11) che è redatto il rendiconto economico-finanziario annuale (REFA): per forza SI. Altrimenti non siete una no-profit per il Fisco. Leggete questo nostro post al riguardo.

13) che l’ente svolge attività nei confronti dei non associati a pagamento: meglio di NO. Queste attività sono da considerarsi “Commerciali” e come tali proprie di Aziende e non di Associazioni. Per farle dovete avere una Partita IVA o rientrare in particolari casi. Se conoscete bene la materia state tranquilli; se avete dei dubbi affidatevi ad un professionista.

15) che l’attività nei confronti dei non associati è svolta: o “Occasionalmente” (ma dovete avere le dovute pezze giustificative) o NO. Se mettete di SI verrete parificati ad una Azienda.

16) che l’ente si avvale di personale dipendente: se mettete di SI, dovrete aver inviato anche i relativi modelli 770: altrimenti il software se ne accorge!

17) che l’ente utilizza locali di proprietà
18) che l’ente utilizza locali in locazione
19) che l’ente utilizza locali in comodato gratuito: in tutti e 3 i casi il software può fare un controllo incrociato col CF dell’Associazione e sapere se è vero che avete dei locali in proprietà e se è vero che avete registrato dei contratti di locazione o comodato!

20) che l’ente riceve proventi per attività di sponsorizzazione o pubblicità: attenzione: per averne dovete avere una Partita Iva, aver emesso le relative fatture, aver presentato il Modello ENC , aver pagato IVA, IRES, IRAP. Il software ci mette un millesimo di secondo a controllare se avete fatto tutto.

21) che l’ente si avvale di messaggi pubblicitari per la diffusione dei propri beni e servizi: come già spiegato in un altro post, le no-profit non possono farsi pubblicità.

22) che l’ente effettua vendita di beni o prestazione di servizi: anche qui il 90% delle no-profit dovrebbe rispondere di NO, poichè queste attività sono prevalentemente riservate alle Aziende. Nel 10% dei casi in cui è possibile (penso ad alcune attività di ONLUS) normalmente si è seguiti da un professionista che ne ha curato tutti i dettagli. OCCHIO quindi.

27) che gli amministratori dell’ente sono: attenzione, nelle ASD ed in alcune altre tipologie di Associazioni affiliate a Federazioni Nazionali, ogni individuo NON può far parte di più di un direttivo alla volta di Associazioni con le medesime finalità.

28) che uno o più amministratori sono assunti anche come dipendenti: palese caso di conflitti di interesse, qui sarebbe sempre meglio che la risposta sia NO.

29) che uno o più amministratori svolgono la medesima funzione anche in altre associazioni non lucrative: idem come 27)

33) che l’ente organizza manifestazioni per la raccolta di fondi: se si risponde di SI bisogna essere pronti a dimostrare che sono state fatte seguendo le norme.

34) che per la raccolta fondi viene redatto apposito rendiconto finanziario: idem  come 33)

35) che l’atto costitutivo e/o lo statuto redatto ai fini dell’applicazione della normativa prevista dai commi 3, 5, 6 e 7 dell’art. 148 del Tuir e
dai commi 4, secondo periodo, e 6 dell’art. 4 del D.P.R. 633 del 1972: per forza, altrimenti non siete una NO-PROFIT.

36) che nell’atto costitutivo e/o nello statuto sono previsti espressamente i seguenti requisiti di cui al comma 8 dell’art. 148 del Tuir e del comma 7 dell’art. 4 del D.P.R. 633 del 1972: idem come 35). Leggete questo nostro post.

37) di avere optato per il regime forfetario di cui alla legge n. 398 del 1991: occhio, per mettere SI dovete avere una Partita IVA ed avere fatto le comunicazioni all’AdE e alla SIAE.

ATTENZIONE: ovviamente, tutte le domande in cui inserite dati economici dovranno, in caso di controllo, corrispondere col vostro REFA: 20) 21)  23) 30) e 31), e col vostro Libro Soci 24)

Ma cosa potete fare se vi siete accorti di essere caduti in uno di questi trabocchetti? Solo modificare le pratiche della vostra Associazione e ripresentare il Modello!

SCOPRITE COME FARLO DA SOLI!

 

Damiano Dalerba & Stefano Cabot

Direttori area noprofit di TeamArtist

 

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366 risposte a “I “trabocchetti” del Modello EAS in cui non bisogna cascare”

  1. Rispondi
    Repetto Ivo

    associazione con sede legale nelll'abitazione del presidente consa indicare nel mod. EAS ai punti 17, 18 e 19. Grazie!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Ciao Ivo,

      non abbiamo informazioni sufficienti per risponderti poiché la compilazione cambia a seconda dalle tipologia di associazione