Se la tua Associazione no profit appartiene a una di queste tipologie
ASD – Associazioni Sportive Dilettantistiche iscritte nel RASD
APS – Associazioni di Promozione Sociale iscritte ne RUNTS
OdV – Organizzazioni di Volontariato iscritte ne RUNTS
Associazioni di altre tipologie iscritte al RUNTS (che non siano APS e OdV nell’elenco degli “Altri ETS”)
ANPG – Associazioni no profit generiche (tra cui vi sono anche le Associazioni datoriali, professionali, di categoria, politiche e sindacalI)
Onlus – (quelle poche che ancora rimangono che ancora non si sono trasformate in ETS)
forse non lo sai ma la Gestione dell’associazionee dei rimborsi spese a soci, volontari, tesserati o collaboratori deve essere normata e gestita in una modalità ben precisa. Da una parte questo è un obbligo di legge per gli enti iscritti nel RUNTS verso i propri volontari (articolo 17 commi 3 e 4 del D. Lgs 117/2017), dall’altro intervenne anni fa la Direzione Regionale dell’Emilia Romagna dell’Agenzia delle Entrate a spiegare come dovrebbe essere normata questa materia.
Le differenza tra queste due tipologie di rimborsi è ESSENZIALE e va conosciuta.
I rimborsi a piè di lista, sono rimborsi che vengono fatti dietro la presentazione di una lista di spese sostenute di tasca propria da una persona, accompagnate dalle relative pezze giustificative (scontrini, fatture, ricevute, etc). Si tratta quindi dello strumento del rimborso spese a piè di lista più usato, anche per la missione condotta su incarico dell’associazione stessa.
I rimborsi forfetari (o con due “t”, forfettari: deriva dal francese forfait=prezzo fisso) sono invece rimborsi corrisposti a chi ha sostenuto delle spese ma senza che questi presenti una lista delle stesse e senza pezze giustificative. Per lo Stato italiano, tranne due rare eccezioni che vedremo più avanti per i soli volontari di ETS e ASD, si tratta di compensi e come tali vanno trattati e con tutte conseguenze del caso (se si tratta di un compenso, chi li ha percepiti è un lavoratore; se è un lavoratore è soggetto a tutti obblighi giuslavoristici: contributi pensionistici, sicurezza sul lavoro etc…).
La logica di questi regolamenti è che essendo le risorse delle Associazioni no profit costituite grazie alle agevolazioni fiscali concesse dallo Stato (o almeno, in buona parte), chi opera nelle stesse non dovrebbe sprecare i soldi dell’associazione sostenendo spese in modo poco oculato.
Il regolamento fac-simile che trovi in questo articolo redatto secondo le indicazioni della Direzione Regionale dell’Emilia Romagna dell’Agenzia delle Entrate, è quindi in buona sostanza un regolamento anti-spreco che pone limiti – ragionevoli – alle spese di ristorazione, di viaggio e di ospitalità alberghiera.
Il regolamento deve essere approvato dall’assemblea dei soci dell’associazione o dal organo direttivo. Nei facsimili alleghiamo anche un idoneo verbale di adozione del regolamento stesso.
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Per districarci tra le infinite variabili e possibilità dobbiamo differenziare a seconda della tipologia associativa. Andiamo con ordine:
ASD – Associazioni Sportive Dilettantistiche iscritte nel RASD
ETS – Enti del Terzo Settore tra cui APS, ODV e Associazioni “Altri ETS”
ANPG e ONLUS
Stesso trattamento, ma i rimborsi forfetari non sono previsti per i volontari.
I collaboratori ricevono rimborsi a piè di lista solo per trasferte, negli altri casi valgono le regole fiscali sui compensi.
Ci sono tre passaggi fondamentali (dopo l’adozione del Regolamento ovviamente):
Oltre al regolamento interno e ai verbali di approvazione, esistono diversi fac simili e modelli che possono essere utilizzati per semplificare la gestione dell’associazione e assicurare conformità alle normative fiscali:
Questi strumenti aiutano a rafforzare la trasparenza nella gestione e a tutelare tanto l’ente quanto i soggetti coinvolti.
Chi dovesse utilizzare un mezzo proprio (di solito dovrebbe essere di proprietà o almeno nella disponibilità del proprio nucleo familiare) può richiedere un particolare rimborso a piè di lista, ma senza dover necessariamente portare uno scontrino/ricevuta/fattura: l’indennità chilometrica.
Si deve cercare il proprio modello d’auto sulle tabelle ACI per trovare il valore al chilometro di indennità riconosciuto e quindi richiedere il relativo rimborso. Oppure l’Associazione può determinare un valore (che dovrebbe stare in un range massimo di 25-35 centesimi d’euro al chilometro) identico per tutti, a prescindere dal singolo modello d’automobile.
ECCO I NOSTRI FAC SIMILE DA SCARICARE
REGOLAMENTO RIMBORSO SPESE ASD
REGOLAMENTO RIMBORSO SPESE ETS
REGOLAMENTO RIMBORSO SPESE ONLUS/ANPG
VERBALE CONSIGLIO DIRETTIVO APPROVAZIONE REGOLAMENTO RIMBORSI SPESE per ASD/ETS/ONLUS/ANPG
AUTOCERTIFICAZIONE RICHIESTA RIMBORSO SPESE FORFETTARIO VOLONTARIO SPORTIVO ASD
AUTOCERTIFICAZIONE RICHIESTA RIMBORSO SPESE FORFETTARIO VOLONTARIO ETS
NOTULA CALCOLO INDENNITÀ CHILOMETRICA per RIMBORSO a PIÈ DI LISTA
Giovanni Damiano Dalerba
Associazionista senior di TeamArtist
Aggiornamento Aprile 2025
È possibile riconoscere dei rimborsi spese per prestazioni ai soci senza essere legati a rimborsi chilometrici o di spese di viaggio.
Sarebbe un evento straordinario.
Buongiorno Annalisa,
dovrei avere maggiori informazioni sull'associazione per poterti dare una risposta.