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12 Novembre 2013

Una brutta testimonianza di una finta Associazione no profit che evade il fisco

Stefano Marini Scritto da Stefano Marini
Categoria dell'articolo: Accertamento e Controllo Fiscale
Una brutta testimonianza di una finta Associazione no profit che evade il fisco

Come sapete riceviamo quotidianamente moltissimi quesiti e commenti ai nostri post (la media è di circa 30 al giorno… immaginate quindi che mole di lavoro svolgiamo!).

Spesso questi quesiti e commenti sono lo spunto per correggere vecchi post o per crearne di nuovi: a volte, come in questo caso, sono testimonianze terribili di Associazioni che non solo evadono il fisco e truffano altre persone ma, ancor di più, infangano il buon nome delle tante centinaia di migliaia di volontari che ogni giorno lavorano per il bene del prossimo senza pretendere nulla in cambio. Casi come questi provocano danni enormi a tutto il no profit italiano.

Ma non vi porto via altro tempo: leggete la testimonianza.

Buon giorno, non sono ancora socia di un Asd, ma dette alcune cose farò le mie domande.

Nella nostra città ha aperto un parco giochi al chiuso con la dicitura Asd nella denominazione sociale, in quanto giocando, salendo e scendendo dai giochi i bambini fanno attività motoria.

L’ingresso nell’associazione viene fatto dopo tesseramento (cifra minima di 5€ per i bambini e 1€ per i genitori), in alcuni giorni i soci possono accedere ai giochi pagando una cifra giornaliera per bambino, negli altri giorni della settimana l’associazione mette a disposizione il luogo per effettuare compleanni per i soci alla cifra di 150€.

Inoltre si effettuano attività di vario genere, sempre dietro compenso, tipo cinema, corsi di cucina e baby-parking. Dopo 5 mesi di intensa attività e avendo già prenotati compleanni da qui al prossimo autunno, l’attuale presidente socio fondatore decide di vendere, non il locale, ma l’associazione alla cifra di 150.000€. giustificando tale somma, per il successo dimostrabile della stessa. Essendo interessata, ma non conoscendo nulla delle associazioni (fino a quando ieri ho letto quasi tutto il vostro blog) mi domando:

1 E’ legale vendere e di conseguenza acquistare un associazione a scopo non lucrativo ad una cifra del genere?
2 Subentrando io all’attuale presidente, e da quanto letto non potendo ricevere utili, non posso recuperare in alcun modo la cifra richiesta?
3 E’ legale quanto finora fatto dagli attuali direttivi dell’associazione?

Dopo aver letto quanto da voi scritto, mi sembra più una societa a scopo di lucro e quindi non in regola con quanto concerne le Asd. Io non voglio fare cose illegali, ma mi sarebbe piaciuto comprare “un’attività” del genere. Cosa dovrei fare per renderla a norma di legge? La condurrei a livello familiare. So che Vi occupate solo di Asd quindi se non risponderete a questa ultima domanda capirò.
Grazie in anticipo”

Cosa ho risposto alla lettrice? Semplice, di rivolgersi alla magistratura e se vuole intraprendere una attività del genere di farlo aprendo una SRL, pagando tutte le relative tasse.

Ma facciamo un concorso con voi lettori: quante e quali scorrettezze sono segnalate in questa testimonianza?

 

Damiano Dalerba & Stefano Cabot

Direttori area noprofit di TeamArtist

 

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30 risposte a “Una brutta testimonianza di una finta Associazione no profit che evade il fisco”

  1. Rispondi
    Marco

    Salve,
    Avevo aperto con la mia amica un associazione culturale, che doveva gestire una scuola dell'infanzia di inglese e un centro per famiglie.la ragazza, presidente, sta facendo tutto di testa sua, aperto il conto corrente, acquisti anticipando lei i soldi (circa 40 mila euro), io e la tesoriera non siamo ascoltati tanti che vogliamo dimetterci. Ci siamo accorti che lo statuto da tutto il potere al presidente, che può fare quello che vuole. Ma può essere un associazione culturale se il presidente può fare tutto senza un consiglio alle spalle? Purtroppo ci siamo affidati a un commercialista e notaio senza esperienza.Riuscite a darci una mano?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Alcune funzioni sono tipiche del presidente, ed è giusto che sia così, ma ovviamente non si tratta di un'azienda personale, ma di un'associazione.
      Senza però vedere lo statuto non si può dare un giudizio preciso

  2. Rispondi
    Gigi

    Buongiorno teamartist.blog, e i miei complimenti al Sig. Cabot per l'articolo .... Mi presento : sono un laureato in scienze motorie, per 10 anni sono stato sfruttato per 8 ore al giorno, tutti i giorni come istruttore di sala pesi e corsi in numerose palestre ASD, non ho mai avuto un contratto di lavoro, gli enti di beneficenza in questione mi facevano figurare un loro collaboratore, ed alla fine del mese mi ritrovavo un compenso senza ferie, contributi, e malattie .. in pratica ero un lavoratore in nero, ma sulla carta un collaboratore.
    Addirittura, l'ultimo ente di beneficenza dopo avermi fatto lavorare per mesi, non mi ha dato un'euro dei compensi pattuiti all'inizio della "collaborazione", quindi, conosco bene il mondo del No profit; inutile far finta che la testimonianza sopra descritta sia un caso isolato, una pecora nera in un gregge di pecore bianche, perchè è esattamente l'esatto contrario.
    Nel meraviglioso mondo del Fitness le ASD si comportano tutte come fossero delle società di lucro, e con la scusa delle collaborazioni dilettantistiche occasionali c'è pure un giro di lavoratori in nero di vastissime proporzioni, personalmente in 10 anni ne ho viste veramente di belle, poi mi sono trovato ad un bivio, o mi aprivo anche io la mia ASD, e quindi per sopravvivere sarei stato costretto a comportarmi come tutti gli altri dell'ambiente, oppure mi dedicavo ad altro; alla fine ho cambiato ambiente e mi sono dedicato a tutt'altra cosa ... Non ho mai capito, e mai capirò, perchè le istituzioni hanno trascurato il paese in questo modo, hanno lasciato che la situazione maturasse e si evolvesse fino all'attuale, senza mai intervenire; oggi, se uno sprovveduto volesse aprire una palestra come una SRL in regola per lucrare, sarebbe mangiato dalla concorrenza dei finti benefattori in poche settimane, sarebbe fallito prima di iniziare ... !!
    Ma il fatto che le istituzioni non si siano mai interessate al problema, è meno preoccupante del fatto che la gente che ha sempre pagato le tasse ha cominciato a rendersi conto che tante persone, in questi anni di crisi, lucravano impunite senza pagarle, e sfruttando il lavoro nero ... !!
    Quanta gente onesta di questi tempi ha dovuto chiudere l'attività di famiglia, completamente in regola, con anche dipendenti in regola, per colpa dell'eccessiva pressione fiscale ??? .. tanta .. e secondo voi una persona che ha pagato le tasse fino all'ultimo centesimo, e che magari per colpa della pressione fiscale ha dovuto chiudere la sua piccola attività, come reagirebbe a vedere un presidente nullatenente e disoccupato, che grazie agli incassi della "sua" ASD gira con abiti firmati, e SUV nuovo di zecca ??? .. perchè, vedete, come ho già scritto ho lavorato in mezzo alle persone per anni, e se fossi nelle istituzioni, arrivati a questo punto, sarei molto più preoccupato della situazione sociale, piuttosto che della situazione fiscale .. Uno stato serio, non avrebbe mai permesso queste ingiustizie sociali .... i primi colpevoli di questa situazione sono le istituzioni che avrebbero dovuto tutelare gli onesti e punire immediatamente i disonesti, invece è successo l'esatto contrario, gli onesti schiacciati dalle tasse, ed i disonesti a lucrare gratis .. speriamo bene !! .. cordiali saluti.

  3. Rispondi
    vincenzo impellizzieri

    salve vorrei sapere se e possibile fare dei corsi di cucina come associazione no profit...
    Quindi facenzo pagare ai corsisti solo spese vive dei corsi, quindi materie prime materriale didattico spese logistiche e spese per gli insegnanti???

    • Rispondi
      TeamArtist

      Puoi associare le persone che vogliono partecipare al corso, e far pagare loro una quota per la partecipazione alle lezioni vere e proprie.

  4. Rispondi
    Ruggero

    Buongiorno,
    il prossimo anno vorrei aprire un centro servizi per l atleta con annessa preparazione atletica e massaggio sportivo.Vorrei capire se posso farlo come associazione oppure devo per forza aprire una partita iva e quali requisiti e permessi devono avere i locali dove si svolgono le attività.Grazie mille

    • Rispondi
      TeamArtist

      Apra una partita iva e senta l'ASL.

  5. Rispondi
    Marco

    Buongiorno una delucidazione riguardo al fatto che per una ASD non si potrebbero (o possono) differenziare le quote sociali.
    Nella nostra ASD abbiamo soci di varia età ovvero dai 15 anni in su. Nella quota associativa è compresa la quota della tessera della nostra federazione di appartenenza.
    Visto che
    - la tessera federale varia in base all'eta' (6euro fino a 19anni, 30euro dai 20 in su)
    - vogliamo promuovere l'attività giovanile minimzzandone i costi
    1. è corretto o sbagliato chiedere una quota associativa diversa per i minori di anni 20 e per i maggiori di tale età?
    a priori per i giovani minori di 19 anni vorremmo sempre cercare di regalare il tesseramento, ovvero farli soci a titolo gratuito, ma per far quadrare i conti sempre al limite del rosso per il 2014 vorremmo chiedere una quota associativa minima pari a 5euro comprendente tesseramento federale.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. E' sbagliato. La quota sociale deve essere uguale per tutti. Fate pagare diversamente le quote per il tesseramento...

  6. Rispondi
    Davide

    Ecco cosa penso di aver imparato da TEAM ARTIST:

    1)non si può differenziare le quote sociali (1-5).
    2)non si possono stabilire ''categorie sociali''(bambini e genitori) per ottenere la qualifica di socio ordinario.
    3)manca l'affiliazione ad Eps,Dsn o Fsn per l'attività ludico motoria(dubito che un ente del Coni l'abbia rilasciata alla ''Asd'' in questione).
    4)Manca l'organizzazione di attività didattica per l'apprendimento di una disciplina sportiva nazionale.
    5)Mancano ovviamente l'organizzazione e la participazione dei soci a gare ufficiali dell'ente.
    6)''Inoltre si effettuano attività di vario genere, sempre dietro compenso, tipo cinema, corsi di cucina e baby-parking'': Queste sono attività che a mio avviso non hanno a che fare con il fine istituzionale di una A.s.d. Il cinema ( non mi riferisco ovviamente a questo contesto) potrebbe essere ammesso se si trattasse di documentari inerenti alla pratica sportiva oppure un caso di una Asd di calcio che voglia condividere con i propri soci una finale dei mondiali. Andrebbe concordato un rimborso spese verso l'associazione che giustifichi in maniera precisa il montaggio della struttura, noleggio del proiettore senza alcun profitto. Ovviamente ho azzardato non sono sicuro che si possa fare.
    7) Una Asd non dovrebbe avere orari di apertura o chiusura come se fosse un parco giochi.
    6)''l'attuale presidente socio fondatore''Dipende: se questa frase fa riferimento ad un socio fondatore che poi in seguito ad elezioni è diventato l'attuale presidente ci sta, ben diverso se costui è unico socio fondatore e automaticamente addirittura presidente.
    8)E' ovviamente escluso che una Asd possa essere venduta. E' escluso altresì che i soci possano ripartire fra loro degli utili.
    9)chissà quante ne ho perse..
    10) viva TEAM ARTIST..

  7. Rispondi
    Oscar

    Buongiorno,
    Delucidazioni sui certificati medici dopo nuova interpretazione del luglio 2013:
    A.s.d.Tennis, si dice che per aiutare l'interesse allo sport si aboliscono i costi per gli amatori eliminando i certificati (non importa se uNa visita può evidenziare problemi) successivamente i certificati devono essere fatti dai non agonisti.
    Quello che non si capisce e la differenza tra amatori e non agonisti, e cioè se gioco 3 o 4 ore a tennis al mese come mi definisco ?
    Presso la ns.a.s.d. Tesseriamo tutti con tessera della a.s.d. E tessera fit o endas (che fornisce assicurazione) quindi richiedo come ci dobbiamo comportare con i giocatori " della domenica ".
    Grazie è ancora complimenti per il vs.prezioso servizio.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Essendo una ASD, tutti coloro che giocano da voi sono non agonisti e serve che pretendiate da loro, prima che mettano piede in campo, un certificato medico sportivo idoneo.

  8. Rispondi
    Perfumo Francesco

    L'ASD non si vende, l'assemblea può chiuderla devolvendo il capile ad altra associazione, la signora invece di comprarla si fa eleggere consigliere nel direttivo dell'associazione e poi presidente è a mio avviso l'unico sistema legale per subentrare nella presidenza, è comunque chiaro che il tutto deve essere assolutamente gratuito e il lavoro deve essere di puro volontariato, quindi niente soldi è espressamente vietato, tranne un eventuale rimborso per spese documentate e votate dal direttivo.

  9. Rispondi
    Sabrina Rossi

    Senza parole... a parte tutte le infrazini già notate nei post precedenti, questo qui ha in pratica candidamente dichiarato che gestiva un'attività "approfit", così "approfit" da valutarne la cessione in ben 150000 euro. Come "giustamente" ragiona chi ha inviato la lettera, come fa l'"acquirente" a rientrare della spesa? ovvero, perché uno dovrebbe pensare di "acquistare" una no-profit? Ovvio, perché essa garantisce un reddito tale da giustificare 150000 euro di esborso!
    Insomma, altro che denuncia; una roba così è talmente fuori dalla grazia di dio, che nviene persino da ridere a pensare che il "presidente" in questione sia arrivato a pensarla...

  10. Rispondi
    Bruno

    Domenica 17 verrà eletto un nuovo C.D. di una ASD affiliata ad un Eps e quindi registrata coni. Essendo i candidati tutti nuovi e' evidente che il Presidente sarà persona diversa dal precedente; naturalmente non cambia la sede legale. A questo punto occorrerà anche compilare nuovamente il modello EAS?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Innanzitutto serve adeguare il responsabile legale nel modello di variazione dati del CF. Poi sarebbe meglio rifare il modello EAS per il cambio di direttivo.

  11. Rispondi
    Macs

    buongiorno,
    vorrei sapere se il cambio di residenza del presidente di un' a.s.d. si deve comunicare all'agenzia delle entrate e/o a federazioni e quant'altro.
    grazie mille

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende. Dov'è la sede legale della Associazione? Dove avete dichiarato di conservare i libri contabili?

  12. Rispondi
    elena

    tutto giusto: ma x essere asd bisogna affiliarsi ad un ente di promozione sportiva o federazione.
    che ruolo hanno questi ultimi nel controllo ... diciamo iniziale?
    forse si eviterebbero tante cose.

  13. Rispondi
    Nicolò

    Buongiorno Damiano!
    Ecco, secondo il mio punto di vista, le infrazioni che questa “ A.S.D. “ ha commesso:

    1) tra gli obblighi che una A.S.D. deve adempiere in fase di fondazione vi è la registrazione al CONI, che serve a riconoscere ufficialmente l’attività sportiva praticata e dichiarata in Statuto.
    Ora è evidente che “giocare, salire e scendere dai giochi” NON costituisce uno sport ai fini di ottenere lo status giuridico di A.S.D.

    2) Nella testimonianza vi è un po’ di confusione riguardo l’interpretazione del tesseramento con il diventare socio. Nel caso in cui le azioni, erroneamente, vengano concepite come identiche le violazioni sono 2:
    a) E’ espressamente vietato differenziare la quota associativa, ovvero far pagare ad un Socio A X€ e ad un Socio B X+1 €
    b) E’ espressamente vietato differenziare la classificazione dei soci in base all’età anagrafica, infatti le classificazioni ammesse sono: Soci Fondatori, Soci Benemeriti/ Onorari, Soci Ordinari, Soci Sostenitori.

    3) L’A.S.D. può affittare la propria struttura a privati ( Affitti Saltuari ), ma l’incasso dei proventi ,rientrando come attività commerciale, comporterà l’emissione di fattura ( quindi l’A.S.D. deve avere partita IVA ) e su tale cifra pagare IVA, IRES ed IRAP.

    4) Nella testimonianza troviamo che l’ A.S.D. in questione oltre a praticare lo “Sport dello Sali e Scendi dai Giochi” ( ovviamente è ironico ) , dietro pagamento, permette anche di partecipare ad attività di tutt’altro settore (tipo cinema, corsi di cucina e baby-parking ). La maggior parte degli Statuti delle A.S.D. e lo Statuto CONI consentono all’ Associazione di svolgere attività ricreativa a favore dei propri soci, gestire un posto di ristoro e, per il miglior raggiungimento degli scopi sociali, svolgere attività di gestione.
    Detto questo, considero assolutamente fuori luogo per una A.S.D. compiere tutte queste attività per il raggiungimento degli scopi sociali che, tra l’altro, sono totalmente estranei dalla cinematografia, dall’arte culinaria e dal baby-parking.

    5) E’ inconcepibile che il Socio Fondatore / Presidente possa vendere un’Associazione Sportiva Dilettantistica ad un Privato!! L’Associazione non è proprietà privata di nessun Socio, ma è un bene collettivo e per lo più SENZA scopo di lucro! Le disposizioni di leggi violate con tale richiesta sono molteplici e costituiscono i pilastri dello Status di Associazione Sportiva Dilettantistica.

    Nicolò

  14. Rispondi
    la macchina di anticitera

    TITOLO: le attività di intrapresa sociale e i più furbi del re.

    1) le attività sociali e di aggregazione non sono e non possono essere eternamente sovvenzionate, quindi DEVONO essere autosostenibili e di conseguenza DEVONO avere un flusso economico che consenta lo sviluppo delle attività, MA:

    2) un conto è coprire le spese associative, un'altro è pensare di essere più furbi del re e "vendere" il valore delle attività associative come fossero una licenza commerciale.

    3) l'associazione no-profit si chiamano così perchè non "hanno profit" e il signore in questione pensa di aver realizzato 150.000 € , o li da in beneficienza o mi sa che bisognerebbe chiamare quelli vestiti di grigio.

    4) a differenza di un'impresa sociale, prevedono attività di volontariato PURO in quantità e qualità fondanti lo scopo associativo.

    4) Non si può sempre accusare l'eccessiva tassazione alle imprese per giustificare gli innumerevoli tentativi di evasione fiscale, ma non solo, a questo punto chi lavora nel parco giochi a pagamento, perchè di questo si tratta, cos'è un volontario o un lavoratore a nero? e se un bambino si sbuccia un ginocchio chi lo ripaga? di casi così potrei illustrarne, come voi tutti, un'infinità.

    5) in questo panorama ovviamente non mancano i paradossi, la sottoscritta, dal 2000 è presidente di un'associazione davvero no-profit, nel senso che io il profit non lo vedo manco con il cannocchiale, e nonostante tutto, per essere in regola, per 2 fatture, aprii una partita iva anni fa, ora tra gli errori del commercialista, tra equitalia e l'ufficio delle entrate a cui non riesco proprio a spiegare le cose come sono andate, mi toccherà chiuderla e perdere il curriculum di questi anni.

    6) esiste una regola semplice semplice, ossia quella in cui è possibile svolgere attività autosostenibili, purchè queste non superino il valore di quelle istituzionali associative. Tradotto: svolgi pure attività l'importante è che il margine economico venga reinvestito nello scopo con cui "si sono riempite le 10 righe di statuto" in genere copiate ed incollate. Perdonatemi il tono un pò aspro ma le cose stanno così.

    7) il tono è giustificato dal fatto che il signore in questione, e come lui tutti quelli come lui, hanno rapporti con le autorità amministrative locali, con i vigili che chiudono tutti e due gli occhi, etc. (permessi, licenze, se ha un parco giochi è sicuramente un bacio di voti, feste gratis per i figli dei vigili, etc. ) per cui se esiste è perchè qualcuno gli sta permettendo di esistere, e non ci credo manco se lo vedo, che nessuno sa che sta "vendendo" l'associazione.

    8) in genere con questi scenari si auspica una normativa più stringente. Io dico che in questi casi basterebbe che ognuno facesse il suo: l'amministrazione amministrasse, i vigili vigilassero, e le associazioni associassero su attività reali.

    amen

  15. Rispondi
    Silvana

    quoto Luigi aggiungendo che ogni bambino pagante è socio con delega al genitore adulto,con tutto quello che ne consegue...assemblee delibere..

  16. Rispondi
    Renato

    Ciao Damiano, siamo una A.S.D. settore nuoto, con i classici tre soci fondatori, uno dei quali è il presidente, ma secondo noi e anche di qualche socio non si comporta da socio ma a volte come se fosse lui il padrone; non si va più tanto d'accordo... la domanda:
    1. come si fa ad escludere dall'asd
    2. ci sono costi
    3. quale potrebbe essere la soluzione migliore.

  17. Rispondi
    Daniela

    Salire e scendere dagli scivoli non è sport, ma appunto gioco.
    Mi pare che nessuna attività oggetto dell'associazione sia riconducibile a uno sport federato CONI, tutt'al più potrebbe essere un'associazione ricreativa.
    Quindi: ragione sociale errata.
    Quote sociali differenti, quindi nessun beneficio fiscale spettante.
    E poi da vedere se il rilascio della tessera è contestuale alla domanda di associazione, senza passare dal consiglio direttivo.
    Ma viste le numerose violazioni è da ritenersi di si.
    Anche se alcune parti degli spazi dell'associazione possono essere destinati ad attività a pagamento, normalmente l'accesso alla sede sociale è gratuito per i soci.
    Quindi l'accesso a pagamento a tutti i locali dell'associazione dei soci non è ammissibile.
    So che il babyparking, per essere fatto legalmente deve avere specifici requisiti di sicurezza, pulizia e personale abilitato (ma che brutto il termine babyparking!)ce l'avranno le autorizzazioni? La forma giuridica preferibile per questa attività è la cooperativa.
    L'associazione non può essere venduta, ne dall'assemblea dei soci (a proposito dove'è?) nè dal consiglio direttivo (anche questo esiste?) men che meno dal presidente.
    In definitiva.... IN GALERA!!
    Per due motivi, innanzi tutto sono degli evasori fiscali patentati, in secondo luogo ci fanno fare figuracce tremende, non solo alle associazioni sportive, ma a tutto il mondo dell'associazionismo, che nella sua accezione migliore è costituita da tante persone oneste, che svolgono volontariato, gratis et amore dei, per portare avanti un ideale, che sia sportivo, culturale o di aiuto agli altri.

  18. Rispondi
    Daniele

    Buongiorno Damiano, ecco il mio punto di vista:
    1)Allora per essere una ASD non c'è il vincolo che si faccia
    attività motoria, ne esistono tante altre esempio asd che
    svolgono il gioco di scacchi ecc ecc.
    2)Tesseramento a favore dei minori euro 5 può andare ma quello
    rivolto ai genitori di euro 1 a mio avviso non può andare anche
    perchè il minimo sindacabile secondo mè è di euro 5.
    3)Il Presidente anche se socio fondatore ( minimo 3 soci
    fondatori)
    non può vendere o fare queste decisioni perchè l'Associazione
    non è del singolo ma dei soci, e poi non esiste fare una
    valutazione e vendita dell'avviamento di una ASD no profit.
    Ovviamente non posso dire nulla sulla tenuta contabile, sulla metologia di accettazione soci, insomma su tutta la restante burocrazia fiscale e non, perchè non è mensionata sul post ma posso aggiungere il mio più forte disprezzo per queste cose!!
    Si intuisce palesemente che è una normale azienza che produce un utile non tassato mascherato da una semplice ASD e per queste cose noi onesti gestori di asd che ci facciamo in quattro per tener tutte le scritture, tesseramenti, contabilità e tutti gli altri oneri per una perfetta e trasparente gestione a rimetterci in primis.
    Saluti, Daniele.

  19. Rispondi
    Confuso

    Non credo si possa "vendere" una ASD ma se non sbaglio le norme statutarie dovrebbero prevedere la cessione dei beni ad un'altra ASD.

  20. Rispondi
    Luigi

    Dunque...queste le prime che mi vengono in mente:
    1. una associazione nasce ed eventualmente chiude, con divieto di suddivisione del patrimonio, ma passaggio di questo ad altra associazione o altri come indicato nello statuto
    2. l'organo decisionale è il consiglio direttivo, non il presidente
    3. non è chiara la quota sociale e sembrano esserci soci di tipo differente
    4. l'utilizzo dei servizi offerti sembra nel più delle volte contemporaneo alla richiesta di diventare socio
    Sono sicuro che voi ne troverete molte altre...:-(
    L.

  21. Rispondi
    Giusy Lauriola

    Sono una pittrice e sto per aprire un associazione culturale no profit nel mio studio per poter organizzare corsi di pittura e mostre. Mi hanno detto che una o due volte l'anno un'associazione del genere può organizzare eventi per vendere qualcosa al fine di rientrare delle spese.
    1. E' vero?
    2. E se è così posso quindi provare a vendere le mie opere più piccole per riuscire a non andare in perdita con il bilancio a fine anno?
    3. Posso anche inventarmi un mercatino dell'usato (abbigliamento per esempio) sempre per lo stesso fine di non andare sotto?