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31 Luglio 2013

ESCLUSIVO! Per la prima volta l’analisi di un verbale del Fisco ad una Associazione! 4a puntata finale

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Accertamento e Controllo Fiscale
ESCLUSIVO! Per la prima volta l’analisi di un verbale del Fisco ad una Associazione! 4a puntata finale

Nell’ultima puntata ci eravamo lasciati con una domanda molto interessante: come fa il Fisco a ricostruire le entrate che presume non abbiate dichiarato (e sulle quali vi chiamerà poi a rispondere di evasione fiscale)?  

Intanto, per chi si fosse perso le precedenti, le trova qui:

Leggi la prima puntata

Leggi la seconda puntata

Leggi la terza puntata

Semplicissimo. Ha utilizzato (ed utilizza normalmente) tre metodi:

1. L‘analisi delle bollette elettriche. L’Associazione in questione aveva dei campi da calcetto che venivano usati di sera (e quindi venivano illuminati). Prendendo i consumi delle bollette e con una semplice divisione si è risalito al numero di ore di illuminazione: sapendo quale era il costo orario fatto pagare ai giocatori, si è ricostruito quanto si presume sia stato evaso! ( ben 4 pagine di analisi sono presenti nel verbale!)

2. L’analisi del computer della sede sociale. Gli ispettori fiscali, alla presenza dei dirigenti, hanno travasato tutti i dati su CD e se li sono studiati comodamente in ufficio. Dall’analisi dei dati è risultato che l’associazione in questione organizzava anche dei tornei con delle quote di partecipazione, con l’elenco di tutti i partecipanti etc etc.

3. Le interviste ai frequentatori abituali. Sono stati convocati 16 soci a cui è stato chiesto per quanti mesi hanno frequentato l’Associazione, quali importi mensili hanno corrisposto, quanti persone erano mediamente presenti insieme a loro. Gli ispettori hanno fatto una media delle risposte e da lì calcolato la presunta evasione.

4. L’analisi delle fatture in entrata di bibite e snack e la foto al “Listino BAR”.  Beh, qui c’è poco da aggiungere: si è calcolato quanto avevano comprato, quanto lo facevano pagare… e quindi quanto si è evaso.

CONCLUSIONI

Cosa dire? Da una parte credo possa interessarvi l’importo della sanzione: 250.000 euro e rotti per un solo anno di attività (vi ricordo che controllarono il 2008 ma possono ancora contestare dal 2009 al 2012).  Dall’altra un monito: creare e gestire una Associazione NON è un GIOCO. Tutto sommato è abbastanza facile ma bisogna prepararsi e studiare un minimo per poterlo fare: leggendo gli articoli del nostro blog, gratuitamente, potete apprendere da soli quasi tutto quello che vi serve e, nel caso abbiate dei dubbi, porre dei quesiti.

Chi volesse semplificarsi la vita nella gestione burocratica quotidiana può usare la nostra piattaforma TeamArtist.com e chi avesse dei dubbi particolari ci può chiedere una consulenza (queste due ultime cose non sono gratuite e non sono indispensabili: sono solo MOLTO UTILI). 

Buona fortuna a voi e alla vostra Associazione.

 

Damiano Dalerba & Stefano Cabot

Direttori area noprofit di TeamArtist

 

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21 risposte a “ESCLUSIVO! Per la prima volta l’analisi di un verbale del Fisco ad una Associazione! 4a puntata finale”

  1. Rispondi
    mario

    Salve, sono il presidente di una associazione sportiva di ballo, e sono anche l'insegnante tecnico che tiene i corsi.
    Posso ricevere una sorta di riborso come istruttore ( che tiene realmente i corsi) anche se sono presidente ? mi dicevano che basta una delibera del C.D. con la mia astensione dal voto.
    grazie anticipatamente
    Mario

  2. Rispondi
    Maria

    Salve,siamo un'associazione sportiva dilettantistica che si occupa di pesca e danza sportiva in regime di 398. Per svolgere le nostre iniziative, utilizziamo una barca e un'autovettura di proprietà di due nostri soci. Pur non avendo "formalizzato" con un comodato gratuito questo accordo, abbiamo deliberato che le spese di carburante venissero pagate direttamente dall'associazione. Ogni volta che facciamo rifornimento facciamo timbrare la scheda carburante (una per l'autovettura e un'altra per il natante). Ci chiediamo se questo nostro comportamento sia corretto o se sia strettamente necessario dover stipulare e registrare un contratto con i proprietari dei beni mobili da noi utilizzati.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Serve senza dubbio un comodato. Senza appare che stiate regalando dei soldi...

  3. Rispondi
    monica

    salve....avrei bisogno ancora di chiarimenti:
    1) aprendo una P.I. si possono gestire piccoli bar/distributori se vengono utilizzati esclusivamente dagli associati?
    2) si può vendere del materiale sportivo, ecc.
    3) non mi è ancora chiara fattivamente la differenza tra una ricevuta fiscale e non.
    mettiamo il caso di un minore che paga un abbonamento x 100€,la stessa cifra che pagherebbe un maggiorenne.
    la ricevuta x il minore dovrebbe essere:
    corso €79
    iva €21
    bollo € 1,81
    tot x 101,81
    oppure la voce iva non è presente ? o è presente ma diventa 100 il corso + 21 € di iva + bollo tot 122,81?
    in ogni caso contabilmente che importo devo riportare in contabilità?
    4) x la cessione in comodato gratuito di parte del locale ad un estetista nostra associata, considerando che il contratto di affitto che l'associazione paga ad un privato, lo prevede, fermo restando che l'estetista dovrebbe applicare un listino di "favore" agli associati, e diverso x gli esterni, che andrebbe a pagare le regolari tasse dovute tramite probabilmente una sua p.i., secondo voi il fisco potrebbe creare dei problemi all' associazione?
    grazie ancora mille, delle preziose delucidazioni

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Si.
      2. Si.
      3. Il minore è vostro socio o tesserato alla FSN/EPS cui l'Asd è affiliata? In tal caso la ricevuta è iva esente e dovrete applicare il solo costo del corso e la marca da bollo da 2,00 euro (è aumentata poche settimane fa) solo se il genitore chiede la ricevuta per inserirla nella propria dichiarazione dei redditi. Se invece il minore non è un socio ma un cliente dovrete emettere una ricevuta fiscale aggiungendo il 21% di iva.
      4. Si, perchè non sarebbe gratuito. Il costo sarebbe costituito dalle riduzioni sulle prestazioni ai soci. Su questo "valore" così facendo non paghereste alcuna tassa. E questo non è fiscalmente corretto.

      • Rispondi
        Angelo

        Ciao vi faccio una domanda... Ma allora se mi entrano durante il mese 30 soci che pagano la quota del corso, la associazione che fa le 30 ricevute deve applicare la marca da bollo su tutte le ricevute fatte? Perché noi le ricevute di pagamento le facciamo a tutti i paganti ma non le diamo se non ce la chiedono per una eventuale detrazione, le facciamo per contabilità e per dimostrare le entrate... grazie e complimenti per l' aiuto che date.

        • Rispondi
          TeamArtist

          Un conto è la ricevuta fiscale con marca da bollo, che va rilasciata al socio solo per eventuali detrazioni.
          Un conto invece la "pezza giustificativa" fatta per promemoria di avvenuto pagamento che, se rilasciata ai soci, non necessità di marca da bollo (perchè, appunto, NON è e NON DEVE ESSERE una ricevuta fiscale). A nostro parere quindi state operando nel modo corretto.

  4. Rispondi
    Monica

    Salve... la proprietà dei locali è di una srl alla quale l'associazione paga l'affitto, anche x la porzione che daremmo in comodato.
    1. Tanto x capire... ma se un' associazione si chiudesse, tutte le eventuali pendenze fiscali chiuderebbero con lei?
    2. Di solito quando si incappa nei controlli fiscali, vengono controllate le attività che operano... o no?!
    3. Oppure il presidente potrebbe ancora risponderne, e in che modo il fisco lo andrebbe a controllare se non esiste piú l'oggetto del controllo?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Quindi la prima cosa che dovete stabilire è se il vostro contratto di affitto permette il subaffitto. In secondo luogo se l'associazione ospite non è affiliata alla vostra stessa Federazione/ APS/ EPS nazionale, l'entrata relativa non può essere defiscalizzata e dovete quindi possedere una P. Iva per fatturare l'importo relativo. Questo per sommi capi; andremo comunque a scrivere un post dettagliato su questo argomento.
      1. No, lo Stato ha 5 anni per controllare come ha operato un soggetto fiscale, anche dopo la sua chiusura.
      2. Vedi risposta 1.
      3. L'ultimo presidente, come ultimo responsabile legale, deve conservare tutta la documentazione dell'Associazione per i 5 anni successivi alla chiusura, proprio per rispondere in caso di controlli.

  5. Rispondi
    Monica

    Prima di tutto grazie x tutte le info chiarissime che riuscite a fornire in questo mare di incertezze....da alcuni giorni vi seguo sul blog, e vi ho già inviato una mail x chiedervi maggiori info per il gestionale, ma adesso anche se in ferie avrei bisogno di tante delucidazioni:
    Parliamo di una asd non riconosciuta,regolarmente iscritta nel Registro CONI, senza P.I.
    1- i moduli di richiesta iscrizione vanno conservati? Se si x quanto tempo?
    2- i verbali di ammissione a socio devono essere cartacei oltre che in formato elettronico?se si, conservati x quanto tempo?
    3- quando si iscrive un minore, sul libro soci devo:
    A) riportare i suoi dati come socio e quelli del tutore come tale o come socio?(visto che é lui che avrà potere di voto)
    B) riportare solo quelli del tutore
    Se poi il tutore.volesse associarsi anche lui in un secondo tempo,lo riportiamo sul libro soci una seconda volta?
    4- la differenza sostanziale tra una ric.fiscale e una non, mi sembra essere solo la presenza dei dati fiscali di chi effettua i pagamenti e l'eventuale bollo! Tutto il resto puó essere uguale o mi sbaglio?
    5- quando un componente del C.D. Si dimette volontariamente, é necessario che lo metta x iscritto o é sufficiente che sia verbalizzato nell'assemblea relativa?
    6- i proventi derivanti da un distributore di bibite di proprietà dell' asd come devono essere gestiti se possediamo solo C.F.? Se ne usufruiscono anche i tutori ma non persone non socie siamo in regola?
    7-se l asd decidesse di cedere in comodato d'uso parte dei locali ad una socia (pluriennale) la quale vi andrebbe ad esercitare la sua professione di estetista (in regola) a patto di esercitarla a condizioni estremamente vantaggiose x i soci e x i non soci invece andasse ad applicare un listino diverso, e la stessa pagasse le regolari tasse dovute(IVA e quant'altro) la cosa sarebbe accettabile x il fisco secondo voi?
    8- se la contabilità della nostra Ass.fosse stata fin'ora mal gestita da un commercialista disonesto:
    A. Il presidente ne sarebbe comunque responsabile?
    B. Un eventuale denuncia del disonesto ci metterebbe almeno in una condizione migliore?
    Grazie anticipatamente...

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Non esiste una norma in proposito. Ma spesso gli ispettori fiscali chiedono di poterli vedere (per sincerarsi che il rapporto associativo sia autentico e che la volontà di diventare soci della vostra associazione "sia manifesta"). Per questo vi consigliamo di conservare almeno quelli degli ultimi 5 anni.
      2. Certo, i verbali devono essere stampati, firmati e inseriti nel vostro libro verbali. Il libro verbali non ha una "durata". Esso comincia alla fondazione dell'associazione e continua per tutta la vita di essa.
      3. Fa un po' di confusione. Legga il post suggerito al punto 2. e questo.
      4. No. La differenza sostanziale è che su una si applica l'iva (che andrà poi versata allo Stato) e sull'altra no. Una è per le attività istituzionali, l'altra per quelle commerciali. I dati fiscali di chi paga ci vorrebbero a prescindere.
      5. Per evitare che ri rimangi la parola ed i guai conseguenti è sempre meglio che le dimissioni siano scritte, firmate, e controfirmate dal presidente ed un testimone per ricevuta.
      6. Sono considerate sempre entrate commerciali ed ipersanzionate dal Fisco. Col solo codice fiscale non potete gestirlo a meno che siate affiliati ad una EPS e seguiate tutta una serie di precauzioni.
      7. Di chi è la proprietà dei locali?
      8. A: si, certo. B: Sicuramente.

  6. Rispondi
    diana

    buongiorno,un dubbio da chiarirmi.Sono segretaria di un associazione culturale con regolare partita iva le fatture emesse a eventuali aziende che ci sponsorizzano eventi possono poi essere scaricate dalle aziende? Il commercialista mi dice di si, voi?
    Grazie

  7. Rispondi
    Rosario Di Maggio

    Salve
    Se ho ben capito posso gestire un campo di calcetto affittando il campo ai non soci , ed emettere semplice ricevuta non fiscale , se tutto quello che incasso e destinato alla gestione di una squadra di calcio a 5 regolarmente iscritta in FIGC e che partecipa al campionato federale?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Assolutamente no. L'affitto ai non soci è una operazione commerciale per cui bisogna emettere una ricevuta fiscale. Legga questo nostro post.

      • Rispondi
        Daniele

        Scusate l'intrusione, ma nella Asd non è tassativo che possano giocare solo ed esclusivamente i soci della stessa muniti di regolare certificato medico e tessera associativa????
        Daniele

        • Rispondi
          TeamArtist

          No, possono giocare anche tutti gli atleti tesserati per l'EPS/FSN cui l'ASD è affiliata (previo controllo del certificato medico).

      • Rispondi
        Rosario

        Nel post precedente
        salvo 01/08/2013 alle 12:02 avete detto che:
        essendo voi affiliati FIGC ed essendo i vostri giocatori tesserati per loro, potreste considerare tutte le entrate come istituzionali (tecnicamente si definiscono de-commercializzate). Potreste quindi emettere solo ricevute non fiscali.

  8. Rispondi
    salvo

    Salve sono presidente di un asd calcistica che si occupa di scuola calcio - gestione di un singolo campo di calcetto - e possiede una squadra di calcio a5 in serie c2. Io per non avere i genitori dei bambini tra i soci ho deciso di emettere a tutti ricevuta fiscale versando ogni anno tramite f24 l' iva del 21% su ogni iscritto. stessa cosa per chi si affitta il mio campo di calcetto. Trattando quindi il tutto come attivita' commerciale e destinando i proventi al mantenimento del campionato della prima squadra di c2 pagando i relatici costi.
    1. E' un giusto modo di operare?
    2. i giocatori della prima squadra devono essere necessariamente tesserati come soci o possono restare semplici tesserati figc della mia societa' calcistica?
    grazie siete grandi!

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Fin troppo. In realtà, essendo voi affiliati FIGC ed essendo i vostri giocatori tesserati per loro, potreste considerare tutte le entrate come istituzionali (tecnicamente si definiscono de-commercializzate). Potreste quindi emettere solo ricevute non fiscali... Oggi state pagando l'IRES?
      2. Possono tranquillamente rimanere solo tesserati FIGC.