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15 Aprile 2013

ESCLUSIVO! Per la prima volta l’analisi di un verbale del Fisco ad una Associazione! 2a puntata

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Accertamento e Controllo Fiscale
ESCLUSIVO! Per la prima volta l’analisi di un verbale del Fisco ad una Associazione! 2a puntata

Avevamo concluso la prima puntata lasciando in sospeso che cosa gli ispettori del Fisco avessero scoperto intervistando i soci della Associazione.

Una tragedia… perchè “le indagini evidenziano quanto segue:

1. la totalità dei soci interpellati ha affermato di non aver mai partecipato alle assemblee soci nè di aver mai visto affissi in bacheca gli avvisi di convocazione dell’assemblea soci.

2. la quasi totalità dei soci interpellati (12 su 14) ha affermato di non essere a conoscenza di essere socio della Associazione XY 

3. la maggior parte di essi ha dichiarato che non gli è mai stata rilasciata una tessera dell’EPS ma di aver seguito corsi di XY che si tenevano presso la palestra della Scuola ZX

4. la totalità dei soci interpellati ha affermato di non aver mai avuto conoscenza delle deliberazioni dell’Assemblea Soci o del Consiglio Direttivo

5.  la totalità dei soci interpellati ha affermato di non aver mai avuto conoscenze dei diritti dei soci.

Si fa notare altresì che uno dei soci convocati ha dichiarato di aver effettuato solamente una lezione di prova. Il fatto che allo stesso sia comunque stata rilasciata una tessera sociale è contrario alle norme laddove viene esclusa la temporaneità della partecipazione alla vita associativa. 

Quanto sopra evidenzia l’assoluta mancanza di partecipazione alla vita associativa da parte dei soci, principio fondamentale che deve regolare la vita delle Associazioni.

Ma le contestazioni non si fermano qui. Infatti si eccepisce anche che a Statuto manca l’obbligo di prevedere a “redigere e di approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario” anche se l’Associazione aveva poi provveduto a redigere ogni anno un Bilancio (procedendo ad analizzare quello del 2008). Il commento a questa analisi è caustico: “si rilevano violazioni formali e sostanziali tali da determinarne l’inattendibilità“. Quali?

In particolare la differenza tra i ricavi e i costi determina un avanzo di gestione di 95,27 euro ma nel rendiconto tale importo viene indicato quale perdita di esercizio. Inoltre, tale residuo attivo non è stato accantonato a Riserva nel Rendiconto dell’anno 2009. Violazioni ancor più gravi si evincono dal punto di vista sostanziale laddove la parte non è stata in grado di giustificare l’importo indicato nella voce RICAVI DA ATTIVITA’ ISTITUZIONALE pari ad euro 8.216,00.

L’Associazione doveva essere in grado di giustificare con documentazione contabile e/o extracontabile quanto dichiarato nel Bilancio.

A tal proposito la parte si è limitata ad affermare che nella voce RICAVI DA ATTIVITA’ ISTITUZIONALE confluivano tutti i proventi derivanti dall’utilizzo dal campo da calcetto, dall’attività di fitness svolta nella succursale sita in Via XXXXXXX e i proventi dalla vendita di bibite e snack; la vendita di questi ultimi, peraltro, avveniva senza l’emissione di alcun documento fiscale contravvenendo a quanto stabilito dall’art 148 comma 4 del TUIR che qualifica la somministrazione di alimenti e bevande come attività oggettivamente commerciali anche se effettuate nei confronti dei soci.

Galeotto fu il Panino con la Coca!

Bene, per oggi abbiamo concluso. Cosa vedremo nella prossima puntata (coraggio, siamo a pagina 15 su 42)? I motivi per cui l’AdE porta a stabilire che questa Associazione debba perdere il diritto a godere del Regime Fiscale Agevolato e ciò che questo comporta!

 

Damiano Dalerba & Stefano Cabot

Direttori area noprofit di TeamArtist

 

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41 risposte a “ESCLUSIVO! Per la prima volta l’analisi di un verbale del Fisco ad una Associazione! 2a puntata”

  1. Rispondi
    simona

    salve, non ho capito il fatto della somministrazione di alimenti e bevande...noi siamo un'associazione dove ogni settimana, presso la nostra sede organizziamo un'evento culturale,sportivo o ricreativo.
    Siamo aperti dal giovedì alla domenica e facciamo anche da mangiare (siamo dotati di una cucina professionale), e abbiamo un menu dove sotto ogni voce si riporta quota associativa da....a...., inoltre abbiamo aperto una partita iva perche molti associati vogliono portarsi la pizza a casa e quindi rilasciamo una ricevuta...a questo punto dobbiamo rilasciare le ricevute anche ai soci che consumano dentro? Frequentiamo altri circoli ma nessuno ci ha rilasciato una ricevuta per aver preso una birra, anzi certe volte non ti fanno nemmeno l'iscrizione....e il menù? a questo punto ci sorgono millle dubbi...ma si può tenere un menù di quello che offre un'associazione con scritto quota associativa da...a...? e gli associati possono portarsi una pizza a casa anche se gli è stata rilasciata una ricevuta? grazie, scusate per il tema!!!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Uhm--- Chi vi ha seguito nell'ideare questa modalità di gestione?
      Avete una licenza di somministrazione alimenti e bevande? Seguite i dettami HCCP?

      • Rispondi
        simona

        vi rispondo subito: l'idea ce la data l'incaricato csen a cui siamo affiliati, abbiamo cmq un commercialista/ fiscalista che ci segue, dicendo che non c'era alcun problema, anche perchè se andiamo a vedere, nella nostra provincia esistono altri circoli così, ( comuni ristoranti se la vogliamo dire tutta)....seguiamo cmq i parametri haccp, la cucina è a norma, e nel locale abbiamo fatto anche un bagno per i soci( uno già c'era), abbiamo fatto i lavori come per un normale locale commerciale ed abbiamo le licenze di somministrazione...

        • Rispondi
          TeamArtist

          Ah beh, se un altro professionista vi ha consigliato così e vi sta seguendo, saprà quello che vi sta facendo fare.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Uhm--- Chi vi ha seguito nell'ideare questa modalità di gestione?
      Avete una licenza di somministrazione alimenti e bevande? Seguite i dettami HACCP?

  2. Rispondi
    Antonello Angeli

    IL nostro statuto prevede la possibilità di apertura di "sedi secondarie e succursali anche in altre città". stiamo valutando questa ipotesi, ma
    1. non conosciamo la differenza tra sede secondaria e succursale.
    2. inoltre, avremmo bisogno di sapere cosa comporta rispetto alla tenuta del libro soci, della nota spese, del rendiconto eco-fin; cosa può essere sdoppiato e cosa deve essere invece mantenuto unico a livello centrale?
    3. quali altri accorgimenti è necessario tenere presenti nella apertura di una sede secondaria o di una succursale?

    • Rispondi
      TeamArtist

      1. Credo nessuna a livello di significato giuridico. Sarebbe interessante chiederlo a chi scrisse lo Statuto. Il punto è questo: opererà con lo stesso codice fiscale o con uno nuovo?
      2. Se il codice fiscale è unico, dovrete mantenere tutto insieme
      3. vedi 2.

  3. Rispondi
    Francesco

    Salve, sono il segretario dell'ASD burracoincompagnia, costituite nel 2011 e nell'atto costitutivo all'art. 4) viene risportato" gli associati(21) si danno reciprocamente atto di aver versato la loro quota di sottoscrizione iniziale di €. 50.00.L'asd si costituisce pertanto con un fondo di dotazione di €. 1.050,00"
    Nel bilancio 2011 il versamento sono state allocate alla voced anticipi soci per costituzione asd €. 735.00 (21x35) e il residuo quale quota annuale sociale versata da ogni singolo socio, in quanto il versamento iniziale era stato cosi' inteso. Nell'esercizio 2012 il C.D. ha deciso di rimborsare ai soci fondatori €. 630.00, quale rimborso anticipi soci dell''anno 2011.
    Il dubbio è. siamo in regola con tali scritture o in difetto in quanto l'ASD nell'art. 6 del'atto costitutivo tra le altre cose recita" cheè fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione". In attesa di riscontro Vi ringrazio anticipatamente per la preziosa collaborazione verso le ASD che per la maggior parte sono costituite da persone che si riunisco senza alcun fine di lucro ma solo per passatempo.
    Grazie e complimenti.
    Francesco.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Sareste in regola se all'atto del versamento soci per costituzione il direttivo avesse deliberato che una quota era da intendersi come prestito soci e non come "quota di sottoscrizione iniziale", specificando anche le modalità di restituzione...

  4. Rispondi
    Antonio

    Scusate, mi sembra di aver capito leggendo un paio di commenti, che un'associazione non può farsi pubblicità? Ad esempio stampando volantini, locandine o facendo campagne sui social network per promuovere le proprie attività. Come è possibile?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Può promuovere la propria attività coll'obiettivo di trovare nuovi soci. Per intenderci: non dovete cercare di vendere un servizio (attività che si rivolge ai CLIENTI) ma dovete cercare di far capire quanto è bello quel servizio e quanto sareste contenti di trovare nuovi SOCI. Sull'argomento faremo un post molto presto.

  5. Rispondi
    Gio

    Altri esempi più innovativi?
    il passaparola è troppo "antico" per i giorni d'oggi!
    C'è internet, tv, radio, etc. ma il sistema più economico è proprio internet, allora come si può sfruttare questa tecnologia senza che lo stato ci ostacoli?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Riciclo una risposta appena scritta: Può promuovere la propria attività coll'obiettivo di trovare nuovi soci. Per intenderci: non dovete cercare di vendere un servizio (attività che si rivolge ai CLIENTI) ma dovete cercare di far capire quanto è bello quel servizio e quanto sareste contenti di trovare nuovi SOCI. Sull'argomento faremo un post molto presto.

  6. Rispondi
    DANIELA

    In merito alle somministrazioni: ma allora dovremmo richiedere la partita iva? Ma non c'era una norma in cui CHIARAMENTE si dice che le somministrazioni ai soci sono equiparate alle sommnistrazioni ai familiari e quindi da ritenersi non commerciali?

    Grazie!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Riciclo una risposta che ho già dato ad altri: E' una diatriba molto vecchia tra Associazioni e Fisco. Ci ha pensato la Corte di Cassazione a mettere la parola fine a questo argomento con importanti sentenze, a partire dalla n. 25463 del 20 ottobre 2008 nella quale si afferma testualmente che "l´attività di somministrazione di bevande dietro il pagamento di corrispettivi, anche se svolta ai propri associati, non rientra in alcun modo tra le attività istituzionali ma ai fini tributari è da ritenere attività di natura commerciale".

  7. Rispondi
    silvia

    cavoli mi sa che nessuno riuscira mai a essere in regola con nulla ....chiedevo le stesse regole vLgono anche per le ass culturali ricreative con si e no 20 soci all.anno ?e come si fa a contestare un socio che dice che non ha mai partecipato a nulla anche.se non e vero? e sempre associazione che sembra un delinquente o anche i soci rischiano in questo caso? che bella questa cosa.del blog metto sicuro mi piace grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      No, rischia solo il Presidente dell'Associazione, i soci possono stare tranquilli. Il Fisco indaga su un po' di soci e fa una media delle risposte (non crede ad uno solo...).

      • Rispondi
        silvia

        non ho visto le risposte ai primi quesiti ,quindi le culturali sono equiparate alle asd
        direi che il prossimo settembre mi affiderò a voi per la gestione della mia striminzita associazione
        qui vedo introiti molto alti non è il mio caso
        ma da quel che capisco si rischia in egual misura
        grazie ancora

  8. Rispondi
    luigi

    Mi giunge nuova il fatto che bisogna rilasciare documento fiscale in caso di consumazione al Bar effettuata dai soli soci.
    Abbiamo da anni un circolo sportivo e mai abbiamo rilasciato documenti fiscali in caso di consumazione di "panino e coca"da parte dei soci.
    Questo anche e soprattutto sotto Imput del nostro Commercialista.
    Un chiarimento
    Grazie
    Luigi

    • Rispondi
      TeamArtist

      E' una diatriba molto vecchia tra Associazioni e Fisco. Ci ha pensato la Corte di Cassazione a mettere la parola fine a questo argomento con importanti sentenze, a partire dalla n. 25463 del 20 ottobre 2008 nella quale si afferma testualmente che "l´attività di somministrazione di bevande dietro il pagamento di corrispettivi, anche se svolta ai propri associati, non rientra in alcun modo tra le attività istituzionali ma ai fini tributari è da ritenere attività di natura commerciale".

  9. Rispondi
    antonio de filippis

    rispondo a Gio. L'ADE nella verifica che mi ha fatto a Settembre mi hanno contestato anche il n° di telefono che avevo inserito su pagine bianche, loro lo hanno considerato come una forma pubblicitaria, inoltre mi hanno contestato: la mia struttura è articolata su quattro livelli e siccome si trova in un punto non di passaggio pensai bene (nel 1999)a posizionare una grande insegna luminosa alta 1 metro e mezzo sul terrazzo con scritta "PALESTRA" ebbene secondo loro la dovevo smontare perchè anche quella era una forma di pubblicità. Mi sembra esagerato...

  10. Rispondi
    Nicola

    Salve,
    leggo sempre con molto interesse i vostri articoli e li reputo espressione di altissima preparazione e incredibile passione per la materia. Lo dimostra tutto il tempo che dedicate a rispondere ai quesiti gratuiti che vi vengono posti... tra cui questo, il mio 😉 che si basa prevalentemente sulla partecipazione alla vita associativa
    1)
    Sebbene io abbia appreso dalle vostre pagine che "si rimane sempre soci" (salvo credo casi limite di recesso o espulsione) in caso di controllo, possono essere contattati anche i "vecchi" soci cioè quelli che, non intendendo più partecipare alle nostre attività, non hanno più versato la quota sociale annuale?

    Grazie d'anticipo... diamo subito luogo alla condivisione della vostra pagina 😀

    • Rispondi
      TeamArtist

      Assolutamente SI. Così è stato fatto e riportato nel post dove ha scritto il suo quesito. I "soci" chiamati in causa erano stati iscritti alcuni anni prima e mai più tornati (sono stati scelti appositamente per questo!).

      • Rispondi
        Nicola

        Chiedo scusa, ho omesso di indicare nel mio quesito gli altri due punti:
        2) possono essere contattati anche i tesserati non soci?
        3) cosa succede se qualcuno di loro non è più raggiungibile (ha cambiato cellulare o indirizzo?
        Giuro non ho altri quesiti da porre.

        Ricondivido e ringrazio ancora
        Nicola

        • Rispondi
          TeamArtist

          2) Si.
          3) Nulla, cercheranno qualcuno d'altro.

  11. Rispondi
    Matteo

    Sottopongo un caso pratico: Un mio socio prenota un campo di calcetto pagando lui stesso la quota complessiva. Le due squadre sono formate da persone alcune socie ma altre no, come mi devo regolare per il pagamento dell'IVA ? Benchè abbia prenotato un mio socio è da considerarsi attività commerciale la quota dei calciatori che hanno giocato (NON pagato) ma non sono soci ? Grazie per le delucidazioni che ci state dando

    • Rispondi
      TeamArtist

      A mio parere l'attività sarebbe da considerarsi totalmente commerciale. Si dovrebbe quindi essere in 398, pagare IVA, IRES, IRAP, l'attività dovrebbe essere OCCASIONALE e di importo modesto rispetto alle entrate totali dell'anno sociale. Ma il vero problema è: queste persone non socie vi hanno portato un certificato medico?

      • Rispondi
        Gio

        Scusate, noi siamo a contatto con persone molto disagiate e per tale motivo abbiamo messo la quota sociale a 0 euro (gratuita).
        Abbiamo però messo un annuncio su ebay che promuove un abbonamento trimestrale a soli 99 euro (se pagano con paypal) oppure in sede al costo di 133 ero.
        Fino ad oggi solo 4 persone hanno aderito online dal sito ebay, poi appena venuti in sede, hanno fatto l'iscrizione che abbiamo convalidato in 4 giorni (da parte del consiglio direttivo etc. etc.) e al suo ritorno gli abbiamo rilasciato la tessera sociale, anche se non obbligatoria.
        Se condo il fisco quindi io starei facendo attività commerciale e dovrei rilasciare una ricevuta fiscale 5 euro che saranno incluse nell'abbonamento, quindi sotto quel profilo non ho problemi.
        Riguardo la quota sociale possiamo portarla anche a
        Potrei avere chiarimenti?
        grazie

        • Rispondi
          TeamArtist

          Secondo il Fisco, con queste attività promozionali, la sua non sarebbe una ASD ma una Azienda di fatto e come tale dovrebbe pagare le tasse su qualsiasi entrata.

          • Gio

            La ringrazio, secondo lei allora quale sarebbe la maniera idonea per far si che una associazione possa farsi conoscere un pò?
            non possiamo neppure pubblicizzarci sui siti di annunci, mi sembra davvero esagerato!
            Come possiamo farlo serenamente?
            grazie

          • TeamArtist

            Incentivando il passaparola tra soci ad esempio.

  12. Rispondi
    giovanni

    si continua a fare confusione tra soci e tesserati

  13. Rispondi
    mara

    Un pagamento eseguito con money tranfert superiore a 516 euro è considerato tracciabile o no? Vìola le norme che impongono l'uso di altri strumenti, non contante, oltre tale soglia?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Mi spieghi la natura del pagamento.

      • Rispondi
        mara

        In riferimento al pagamento money transfert...
        abbiamo acquistato da un'azienda cinese un attrezzo sportivo (air track gonfiabile), per il pagamento era previsto un acconto e poi un saldo, l'acconto l'abbiamo pagato con bonifico internazionale ma è stata una cosa lunghissima, della quale abbiamo rischiato di perdere anche traccia, poichè ci hanno spiegato che il sistema bancario cinese non è predisposto per avere il codice IBAN, quindi ci è stato chiesto per il saldo di inviare i soldi attraverso il sistema money transfert.
        E' tutto a posto?
        Grazie

        • Rispondi
          TeamArtist

          Money Transfer è tracciabile e quindi in regola rispetto alla norma del limite a 516 euro. Credo però che avendo acquistato dall'estero non abbiate pagato l'iva... è così?
          Voi avete partita iva?

  14. Rispondi
    Elena

    OK ADESSO E' CHIARO ma fare il contrario è consentito? Ovvero fare una lezione di prova prima di decidere se tesserarsi ?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dal punto di vista fiscale, si (se è gratuita). Dal punto di vista della salvaguardia della salute, no. Fa fare attività fisica ad una persona che NON le ha portato il certificato medico?

  15. Rispondi
    Elena

    Si fa notare altresì che uno dei soci convocati ha dichiarato di aver effettuato solamente una lezione di prova. Il fatto che allo stesso sia comunque stata rilasciata una tessera sociale è contrario alle norme laddove viene esclusa la temporaneità della partecipazione alla vita associativa.

    SCUSATE NON MI E' MOLTO CHIARA QUESTA PARTE. POTETE SPIEGARMELA?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Quando si chiede di diventare soci di una Associazione e l'Associazione ti accetta si deve partire dal presupposto che ciò sarà... per la vita! E non legato ad un momento (oggi mi va di provare una lezione di pilates). Creare un meccanismo per cui ti associo tanto per farti fare una lezione di prova non c'entra nulla col partecipare ad una Associazione...