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30 Luglio 2014

7 domande scomode alla LND riguardo i Defibrillatori

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Gestione dell'associazione
7 domande scomode alla LND riguardo i Defibrillatori

Alcuni nostri lettori ci hanno segnalato questa ambigua comunicazione della LND:

“(…) si rappresenta che la Lega Nazionale Dilettanti, valutate l’esperienza pluriennale nel settore della defibrillazione, le indicazioni bibliografiche di Società riconosciute leader nell’analisi di mercato mondiale, l’esperienza di società sportive straniere, la qualità dell’organizzazione commerciale sul territorio nazionale e l’affidabilità del prodotto tradotta in quantità di apparecchi presenti, ha individuato in Cardiac Scienze e Phillips-Iredeem (più del 60% di market share, fonte Frost and Sullivan) le Società Certificate L.N.D. per la fornitura dei defibrillatori alle singole associate, concordando un prezzo sui modelli a più recente tecnologia (Powerheart G5 AED – Cardiac Science e HeartStart Frx – Phillips) di 990 euro + IVA,  associato ad una garanzia pari a 8 anni. Inoltre, a seguito dell’introduzione, ad opera del D.M. sulle linee guida per la defibrillazione in ambito sportivo (c.d. legge Balduzzi), della obbligatorietà della presenza del defibrillatore nelle strutture sportive e delle conseguenti responsabilità ricadenti sui dirigenti delle società, ha individuato in Bioforma srl, titolare del progetto Zeus, la azienda che fornirà alle singole società gli strumenti (totem, cartelli segnalatori, web consulting ecc.), le linee guida sulla gestione, le informazioni clinico organizzative e legali, la manutenzione, i contatti con gli enti formativi, il follow up negli anni. Bioforma, darà alle società il servizio completo associato alla gestione del defibrillatore.

Poniamo quindi queste domande direttamente alla LND (cui garantiamo sin d’ora di pubblicare le risposte che vorranno darci):

1. Cosa accadrebbe alle Società di calcio affiliate LND che adottassero altri dispositivi?

2. Come e in base a quali garanzie di qualità è stata scelta la società Bioforma srl per il servizio completo associato alla gestione del defibrillatore quando quest’ultima, come afferma sul proprio sito (sito che, in buona parte, non funziona e ciò non è certo un buon indice oggettivo di qualità), inizierà la propria attività a partire dal 15/09/14?

3. La società Biofarma srl ha in corso una qualsiasi forma di accordo commerciale con la LND? (In sostanza: la LND ha, sotto qualsiasi forma, dei vantaggi economici dalla vendita dei dispostivi alle singole società, oppure emette fatture di sponsorizzazione/pubblicità a questa azienda?)

4. Dove è possibile visionare il “Progetto Zeus”?

5. Come ha operato la LND per l’assegnazione di questo incarico (bando, incarico diretto… etc)?

6. Biofarma srl ha sede allo stesso indirizzo della ben più nota Technostar srl che in passato ha già operato con la LND e il presidente Tavecchio. Perchè l’iniziativa non poteva essere portata avanti direttamente dalla Technostar srl e col vecchio nome “Progetto Elisir”?

7. La società Technostar srl ha in corso una qualsiasi forma di accordo commerciale con la LND (ad esempio: emette fatture di sponsorizzazione/pubblicità a questa azienda)?

 

Damiano Dalerba & Stefano Cabot

Direttori area noprofit di TeamArtist

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10 risposte a “7 domande scomode alla LND riguardo i Defibrillatori”

  1. Rispondi
    alberto

    Occupandomi direttamente di defibrillatori, trovo che il "problema" principale ora sia quello di dotarsi di questo apparecchio che veramente puo` salvare una vita umana. La LND come al solito non ha individuate il problema e vuole solo fare i suoi xxxxxxxxx. Ritengo che qualsiasi defibrillatore si compri vada bene, purche` abbia delle caratteristiche che lo rendano idoneo al suo compito (sia marchiato CE, abbia una garanzia sulla batteria di almeno 5 anni, preveda una manutenzione post vendita per aggiornamento software e elettrodi).
    Non so come la LND abbia individuate queste aziende di defibrillatori, ma sicuramente ne esistono di piu` economiche e altrettanto sicure ed affidabili. Per I corsi BLSD molte di queste stesse aziende li tengono e sono idonei per l`uso del defibrillatore.
    Quindi invito le societa` a dotarsi di questo strumento, indipentemente dai "consigli" piu` o meno interessati della LND.

  2. Rispondi
    stefano

    Da mesi ho nel cassetto una lettera da trasmettere all'EPS cui siamo affiliati e continuo a confidare in illuminanti chiarimenti.
    Oggi la dead line si avvicina e "tutto tace"... o sbaglio??

    Letto questo articolo avrei altre "domande scomade" che ritengo ad oggi senza risposta e che vorrei condividere, confidando nella vostra preparazione... alcune peraltro toccano il tema del post.

    Premesso che non è certo nostra intenzione mettere in dubbio la necessità di una maggior salvaguardia della vita umana:
    - spesso si tratta di palestre all'interno di EDIFICI SCOLASTICI PUBBLICI (come evidenziato anche dallo stesso decreto), pertanto utilizzati anche dagli alunni delle scuole.
    - La Morte Cardiaca Improvvisa colpisce individui di ogni età, purtroppo anche ragazzi e bambini, spesso apparentemente in buone condizioni di salute.

    1) Perché è onere delle Associazioni Sportive Dilettantistiche - che utilizzano poche ore a settimana gli impianti - dotarsi di tali dispositivi e non c'é già un analogo obbligo per gli istituti scolastici a salvaguardia degli studenti? Dal momento che l'associazione svolge l’attività nella palestra di una scuola perché oltre a chiederli alle A.S.D. non ci sono già questi dispositivi e gli insegnanti formati per il primo intervento?

    2) Perché in casi come questo non è il "soggetto pubblico" proprietario dell'immobile in cui si svolgono gare/allenamenti ad essere obbligato farsi carico del costo? Si consideri che, come ben sapete, esistono anche associazioni molto piccole (con poche decine di soci) che oltretutto svolgono la propria attività all'interno di più istituti: l'onere dell'acquisto potrebbe rivelarsi eccessivamente gravoso. Oltretutto il reperimento dei fondi potrebbe esser più facilmente ottenuto, ad esempio: aumentando il canone di locazione dell'impianto; chiedendo un contributo di pochi euro ad alunno; con soluzioni di sponsorizzazione e donatori locali disposti a finanziare i dispositivi, legando i propri nomi alle iniziative di defibrillazione;

    3) Così come sia onere del proprietario fornire un impianto "a norma" (si pensi alla sicurezza antincendio - impiantistica ecc...), la presenza dei DEA, della segnaletica relativa e la manutenzione, essendo propedeutica allo svolgimento all’interno dell’edificio di attività sportive, non dovrebbe essere trattata in modo analogo?

    4) Non ci sono indicazioni / linee guida a livello istituzionale, circa le caratteristiche "minime" che devono avere i DEA al fine di poter indirizzare l’acquisto verso prodotti certificati ed idonei, al fine di poter comparare i diversi prodotti in commercio garantendo l’acquisto di un’attrezzatura idonea? E su come debba esser posta la segnaletica, le modalità di svolgimento e accreditamento dei corsi?

    Temo che passeranno i 30 mesi (fine 2015) e non avremo risposte...

    • Rispondi
      TeamArtist

      Tutte domande molto sensate. Purtroppo temiamo anche noi che non avrete risposta...

  3. Rispondi
    Davide Coati

    Condivido pienamente l'iniziativa e gli interrogativi posti. Ritengo che anziché consigliare il prodotto di una singola azienda dovrebbero essere resi noti i requisiti minimi e le certificazioni necessarie affinché prodotto ed azienda possano essere riconosciuti come idonei.
    Piuttosto, come avviene in altri settori, si dovrebbe costituire un ente certificatore al quale i proponenti dovrebbero sottoporre il proprio prodotto, per una certificazione di idoneità. Poi LND potrebbe pubblicare ed aggiornare la lista delle aziende e dei prodotti certificati.
    Poi dovrebbe essere facolta' dell'associazione sportiva scegliere il prodotto, sulla base della concorrenzialità dei prodotti, dei servizi di manutenzione garantiti e non per ultimo la copertura geografica garantita dalle aziende.
    Un sincero ringraziamento a voi dello Staff per il concreto contributo che state offrendo.

  4. Rispondi
    Francesco

    Secondo me rispondendo alla domanda 6 non poteva essere utilizzata Technostar come servizio di consulenza sui defibrillatori visto che quest'ultima vende proprio i defibrillatori indicati dalla circolare (dubito comunque bioforma consigli di acquistare i defibrillatori da Technostar, sarebbe poco corretto !!)

    • Rispondi
      TeamArtist

      Uh... se così fosse le parrebbe egualmente corretto?

  5. Rispondi
    Raffaele

    Parlo per il COMITATO REGIONALE LOMBARDO. Questo COMITATO HA INTERPELLATO QUALCHE ISTITUTO BANCARIO LOMBARDO PER FINANZIARE, a TASSO ZERO, L'ACQUISTO DEL BENEDETTO DEFIIBRILLATORE COME HA FATTO IL COMITATO REGIONALE TOSCANO? GRAZIE.

  6. Rispondi
    Giorgio Scita

    Possiamo acquistare qualsiasi dispositivi riconosciuto per gli stessi fini a norma di legge e certificazioni.
    Non siamo obbligati a compreare dispositivi che altri ci impongono!! Altrimenti che li finanziassero loro, no?
    La legge prevede la disponibilita' del defibrillatore e non impone marche, anche perche' probabilmemte ne esistono di piu' economiche...
    Saluti

  7. Rispondi
    Nicolò

    Appoggio completamente la vostra iniziativa.
    C'è sempre più del marcio nella LND purtroppo.
    Come ASD abbiamo già acquistato due definrillatori ( ovviamente non di quella loro marca ) e formato 5 nostri mister. A settembre ne formeremo altri 10 ( mister + staff ).
    Sarebbe il colmo se non riconoscessero tutti i nostri sforzi solamente perchè non abbiamo acqistato dalle aziende sorelle del Sig. Tavecchio.

  8. Rispondi
    Emilio Sonnu

    E' ovvio che la LND ha i suoi introiti, quelli non fanno niente per niente, ed a pagare sempre noi, le ASD