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05 Giugno 2013

Appello alla Presidenza del Consiglio perchè tuteli il Volontariato dagli assurdi vincoli in tema “Sicurezza”

Giovanni Damiano Dalerba Scritto da Giovanni Damiano Dalerba
Categoria dell'articolo: Gestione dell'associazione
Appello alla Presidenza del Consiglio perchè tuteli il Volontariato dagli assurdi vincoli in tema “Sicurezza”

Partiamo da un punto per noi imprescindibile:

I VOLONTARI di una Associazione NO profit NON DEVONO ESSERE EQUIPARATI ai lavoratori di una Azienda.

E’ chiaro: noi di TeamArtist siamo convinti che non sia giusto nemmeno il Far West di quelle (poche, la minoranza) Associazioni in cui i volontari sono costretti ad attività assurde e pericolose senza alcuna tutela, formazione e controllo.

Ma la soluzione NON è pretendere che qualsiasi associazione si sobbarchi le spese del  d. lgs. 81/2008 nel quale i volontari e i collaboratori delle Associazioni sono equiparati ai lavoratori di aziende o altri settori produttivi, in ambito di sicurezza sul lavoro! Quanto costa ad una Associazione fare il DVR, il piano di evacuazione, il corso per il “datore di lavoro-Presidente” con funzione di responsabile per la sicurezza, i corsi di primo soccorso, antincendio e formazione per tutti i collaboratori? Lo diciamo a chiare lettere: questa operazione sembra il solito regalo ad una lobby.

Anche questo intervento si traduce, immediatamente, in un danno per centinaia di migliaia di Associazioni già pesantemente penalizzate da burocrazia e vincoli incomprensibili.

TeamArtist quindi, chiede il vostro contributo, per appellarsi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed impedire l’ennesimo schiaffo al volontariato italiano!!!

Vi chiediamo quindi di compilare questo form:

https://docs.google.com/forms/d/1K13DGmRE6IXYbErcgIv0bKM9Is8hP3L7exTJoj-b_Ys/viewform

 

Damiano Dalerba & Stefano Cabot

Direttori area noprofit di TeamArtist

 

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35 risposte a “Appello alla Presidenza del Consiglio perchè tuteli il Volontariato dagli assurdi vincoli in tema “Sicurezza””

  1. Rispondi
    Michele

    Non ho capito cosa viene sottinteso con la risposta 1), che gli atleti sono equiparati a lavoratori?
    Da definizione in D.Lgs 81/08 il lavoratore è: "persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa", davvero degli atleti amatoriali possano venire classificati in questa categoria? che attività lavorativa svolgono? E' un'attività ludica e basta, non stiamo parlando di professionismo.
    Se la qualifica di "lavoratore" è applicabile tout-court a qualsiasi associato solamente per il fatto di essere associato, tutte le ASD dovrebbero avere questi obblighi!

    Anche il CONI della Val D'Aosta (ad esempio) indica:
    "Per lavoratore si intende la persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione. Pertanto, chiunque si avvalga di soggetti che prestano la loro opera sia in forma gratuita, sia retribuita - istruttori (anche retribuiti solo con i cosiddetti € 7500), dirigenti e dipendenti sportivi – è obbligato a redigere il DVR."
    Dunque la redazione del DVR viene subordinata al fatto di avere un lavoratore secondo una definizione più realistica.

    • Rispondi
      TeamArtist

      Cortesissimo, purtroppo è proprio così. Praticamente ogni ASD è obbligata a dotarsi di DVR. La qualifica di lavoratore, infatti, è estesa non solo a chiunque venga retribuito a qualsiasi titolo all'interno di una ASD ma anche a chi lo fa come volontario, gratuitamente. Il nostro appello al CONI nasce proprio da questi motivi...

  2. Rispondi
    Michele

    Buongiorno, vorrei sottoporvi i seguenti questiti:
    1) nel caso in cui in una ASD vi sia solamente un istruttore che recepisce una qualche forma di compenso, e l'istruttore ricopre anche il ruolo di presidente, è necessario predisporre DVR e annessi obblighi relativi alla sicurezza?
    2) In questo caso il lavoratore coincide con il datore di lavoro, come va interpretata la normativa?
    3) la ASD può essere equiparata ad un'impresa individuale e dunque esclusa dall'obbligo di cui sopra?
    4) L'attività si svolge all'interno di una sala corsi in una palestra, dietro pagamento di affitto per numero di lezioni, in questo caso i rischi del DVR, che sono quelli complementari alla specificità dello sport insegnato, non dovrebbero essere coperti dal DVR della palestra che è comunque aperta ad altri avventori? Vie di fuga, spogliatoi, antincendio e altro risultano infatti in comune.

    • Rispondi
      TeamArtist

      1) Si. Immagino che abbiate degli atleti da istruire/allenare...
      2) Che il datore di lavoro deve comunque preoccuparsi della sicurezza di sè stesso ma anche delle persone che interagiscono con lui.
      3) No.
      4) No. Può riuscire però a farsi fare un bello sconto da chi ha realizzato il DVR della palestra...

  3. Rispondi
    Enrico Tedeschi

    Gentilissimo staff, mi potete fornire il testo integrale o dove reperirlo, nel quale, le asd vengono equiparate a imprese, in materia di obbighi per la sicurezza.
    Penso che sia cmq un assurdità , noi operatori delle asd, siamo dilettanti, volontari , senza un minimo di rimborso spese, che lavoriamo solo x il cuore, andremmo aiutati con una semplificazione normativa e facilitaizone nel accedere a strumenti per migliorare le strutture.
    Enrico Tedeschi

  4. Rispondi
    maria emilia

    Buongiorno, abbiamo sottoscritto il vostro appello.
    1. Quale sara' la strategia che adotterete per farne uso?
    2. L'appello verra' rivolto al Coni invitandolo a far le "rimostranze" comuni delle Asd alla Presidenza del Consiglio?
    3. Nel frattempo, essendo stato prorogato al 30 giugno il termine che era stato fissato al 1 giugno 2013...come ci si deve comportare?
    4. Come "interpretare" il comunicato emesso dal Coni?
    grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Mi scuso in anticipo per la brevità delle mie risposte.
      1. Lo invieremo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
      2. Si ce ne è uno a parte per il CONI
      3. Le posso dire cosa farei io, senza pensare di fare la cosa più corretta: mi adeguerei su tutto... non correrei mai il rischio di essere trovato sprovvisto di ciò che la legge chiede.
      4. Che le ASD devono adeguarsi di corsa...

  5. Rispondi
    Donatella

    Grazie mille per la risposta. In realtà i soggetti sarebbero solo le due Associazioni. Quindi se ho capito bene conviene che una sottoscriva il contratto di locazione prevedendo un comodato uso per l'altra e che quest'ultima paghi ad esempio le bollette della luce?
    P.S.complimenti per i vostri servizi! per le associazioni è tutto davvero molto utile e illuminante!

    • Rispondi
      TeamArtist

      Fino ad oggi questa ci pare l'unica soluzione praticabile.

      • Rispondi
        Donatella

        Ancora grazie mille.

  6. Rispondi
    Donatella

    2 associazioni diverse possono dividere (anche econmicamente) gli stessi spazi?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende. Chi è il proprietario? A chi è intestato l'eventuale contratto di affitto?

      • Rispondi
        Donatella

        Al momento NOn è stato fatto alcun contratto per cui è tutto ancora da vedere.
        Grazie

        • Rispondi
          TeamArtist

          Quindi non posso risponderle...

          • Donatella

            Mi scuso per la mancanza di chiarezza. Mi chiedevo a chi dovesse essere intestato il contratto per poter far si che le assciazioni dividano le spese di fitto.
            Grzie per la disponibilità

          • TeamArtist

            Non credo si possa fare un contratto di affitto a 3 soggetti per l'uso dello stesso spazio. Vi conviene prevedere a contratto la possibilità di subaffitto e intestare alla Associazione "ospite" alcune delle utenze. Se vi pagassero un affitto infatti per voi diverrebbe una entrata commerciale.

  7. Rispondi
    Rosa

    A volte si, compresa me stessa ma, cmq, le prestazioni non vengono erogate in quella sede e poi, anche volendo, come si fa a fare un documento del genere per un'abitazione che vine usata da un privato?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Ah non lo chieda a noi! Per noi la norma è assurda... a casa è ovviamente impraticabile. Il problema è per quando ci sono iniziative in giro con persone da voi retribuite...

  8. Rispondi
    Rosa

    Mi chiedo se il documento è obbligatorio per tutte le associazioni.
    La sede legale della mia associazione è sita nell'abitazione privata del presidente e non viene frequentata dai soci, se non occasionalmente ma, cmq, rimane un'abitazione privata. In genere le attività si svolgono in altre sedi (prese in affitto o prestate in maniera gratuita). Il mio caso è particolare, diverso da quello di un asd in cui i soci frequentano una palestra con i rischi connessi.
    Cosa ne pensa?

    • Rispondi
      TeamArtist

      Dipende. Retribuite qualcuno a qualsiasi titolo?

  9. Rispondi
    Davide

    Dove sta scritto che i volontari di questo tipo sono equiparati ai lavoratori. Secondo me l'art.3 recita esattamente l'opposto.
    Per i volontari bisogna far oggi ciò che si doveva far anche ieri, cioè assicurare un ambiente di lavoro a norma (impianto elettrico, messa a terra, attrezzature ecc..

    • Rispondi
      TeamArtist

      Legga il comma 12 bis.

      • Rispondi
        Davide

        Parlavo esattamente di quello, i volontari vengono assimilati ai lavoratori autonomi e non ai lavoratori di aziende (subordinati, per i quali è necessario DVR, il piano di evacuazione, il corso per il "datore di lavoro-Presidente" con funzione di RSPP, i corsi di primo soccorso, antincendio e formazione per tutti i collaboratori ecc.). Gli obblighi nei confronti dei lavoratori autonomi non prevedono ciò che avete elencato in questo articolo ma fornire attrezzature e impianti a norma e fornire informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti il cui il volontario andrà ad operare e sulle misure di prevenzione ed emergenza da adottare (credo sia abb. sacrosanto). E questo a mio parere non significa per forza fare un DVR o un Piano di Evacuazione, bisognerà chiaramente valutare la tipologia di attività e la struttura ove viene svolta ma nei casi consueti non sarà necessario nulla di tutto ciò.

        • Rispondi
          TeamArtist

          Purtroppo il confine che lei traccia non è lo stesso tracciato dagli organi competenti... Poi, ovviamente, bisognerà valutare caso per caso. Ma il 90% delle Associazioni hanno una sede dove esercitano attività spesso con personale retribuito, oltre ai volontari...

          • Davide

            Premetto che non voglio polemizzare ma cerco di approfondire l'argomento per arrivare a delle conclusioni con la mia Associazione, culturale e non sportiva, che ha al suo interno numerosi volontari e altre persone con contratti di collaborazione assimilabili agli sportivi.
            Sarebbe possibile pubblicare la risposta data dagli organi competenti, che immagino sia il Ministero del Lavoro? Questo per far un po' più di chiarezza sull'argomento.
            Riguardo al fatto di pagare o meno uno "sportivo" questo non implica paragonarlo ad un lavoratore subordinato, anzi, il contrario, vedasi il chiarimento del Ministero del Lavoro del 1 settembre 2010. Condizione analoga per i "classici" collaboratori occasionali (NON prestazioni di tipo accessorio).
            Cordialmente

          • TeamArtist

            Quale risposta?

          • Davide

            In riferimento a questo:
            "Purtroppo il confine che lei traccia non è lo stesso tracciato dagli organi competenti"
            credevo che gli organi competenti avessero risposto a qualche richiesta di chiarimento avanzata da voi o da altri sull'argomento.

          • TeamArtist

            Oh, guardi, è pieno di comunicati di questo tipo. A titolo puramente esemplificativo eccole quello del CONI del 30 maggio:
            "Pubblichiamo il testo del comunicato ufficiale di oggi, 30 maggio, emesso dal CONI e relativo al Documento di Valutazione Rischi.

            "Si ricorda che, per effetto delle disposizioni di cui al d. lgs. 81/2008, il 31 maggio 2013 è in scadenza il termine entro cui la valutazione dei rischi possa essere effettuata anche con autodichiarazione del datore di lavoro. A partire dal 1 giugno 2013 è obbligatorio detenere il Documento di Valutazione dei Rischi, da parte di tutte le aziende, anche per quelle con meno di 10 lavoratori, per le quali sino ad ora era sufficiente l’autocertificazione.
            Ai sensi del d.lgs. 81/08, sono da intendersi “lavoratori” anche i volontari e tutti i soggetti che vengono retribuiti ai sensi dell’art. 67 e 69 del TUIR e ciò comporta che anche le associazioni o società sportive che impiegano tali collaboratori sono tenute ad adempiere a tale obbligo"."

  10. Rispondi
    Michele

    come deve gestire e comportarsi una asd tennis nei confronti di un maestro/istruttore che svolge lezioni private?
    Grazie

    • Rispondi
      TeamArtist

      Da quale punto di vista?

  11. Rispondi
    guglielmo

    aspettiamo l'altro per tutte le altre associazioni in italia

    • Rispondi
      TeamArtist

      Legga il post... É questo dove sta commentando!

  12. Rispondi
    guglielmo

    perchè solo le asd e non tutto il non profit Italiano fatto di 454.000 associazioni

    • Rispondi
      TeamArtist

      Cortesissimo, abbiamo fatto due appelli. Questo è quello per tutte le Associazioni.

    • Rispondi
      Angelo

      Siamo totalmente d'accordo con la Vs. iniziativa
      ASD Rigamonti Nuvolera